L’angolo della poesia: “Io e te” di Simone Di Sarro
Fa oggi ingresso nella nostra rubrica di poesia Simone Di Sarro.
Ecco come si racconta: «Oggi sono tutto e assolutamente nulla. Una persona confusa, lucidamente cerco me stesso perdendomi tra giudizi auto -inflitti, amandomi come il più fragile e colorato dei fiori. Come sarebbe bello scorgere l’approdo, subirne il fascino, solamente per poi di nuovo ignorarlo e dire: “bene, si riparte, cerco la vita».
I bei versi con cui si presenta a noi sono scritti in dialetto romanesco, che Simone usa spesso perché – dice a ragione – «è una lingua bellissima e carica di colore».
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Io e te
Magari verà ‘n tempo sott’ar sole,
‘ndo io e te s’abbracceremo ‘ncantati.
E belli, stanchi, felici e sudati…
solo l’amore nostro e profumo dee viole.
Potremmo di a tutti de stà a vive,
che l’amore nostro nun era na bucìa…
e mentre verso ‘r mare piamo ‘a via,
er core consegnammo a quee rive.
Simbolo candido de ‘n amore rinato,
daremo ar vento e ar mare ‘a gioia.
Beati loro che vedranno ‘a voja
de costruì tenerezza pe’ tutto er creato.
Ciao, Simone, benvenuto in questo spazio culturale. E’ vero, il romanesco è una lingua carica di colore e tu riesci ad esprimere i tuoi sentimenti in maniera forte e delicata al contempo. Mi piace molto l’espressione “Beati loro che vedranno ‘a voja/de costruì tenerezza pe’ tutto er creato” perché l’Amore che si nutre anche della bellezza del creato porta in sé la magia della vita e diventa più resistente agli inganni del tempo.
Un caro saluto e a presto leggere e commentare. Intanto continuiamo a scrivere poesia “fiorita nella parola”.
ciao, Lucia
Ciao Lucia e grazie per aver commentato, mi ha fatto piacere.
Sono contento di aver avuto la possibilità di essere visibile in questo spazio, trovo che dia modo di comunicare ciò che si sente e si pensa in maniera libera ed utile.
Un saluto affettuoso e buon proseguimento!