Italia: Governo, tagli e…beffe!

 Di recente il leitmotiv della politica e delle amministrazioni ha un suono sinistro: TAGLIARE .

Le fa da cassa di risonanza una spocchiosa retorica della lotta agli sprechi che si aggira come fumo nella vana attesa di un taglio dal buon senso. Il rito politico, illusionista e furbesco, aumenta le sue repliche su una catatonica platea che ne esce, alla fine, marchiata e firmata dal cinico, calcolato ed ottuso raid di predazione. Come? Ecco quello che si ricicla nella precotta e stantia manieristica demagogica.

TAGLIARE sul numero dei professori: tanto a che servono? L’imbarbarimento e la sottocultura sono ormai D.O.C.!  (nonostante  gli inutili, costosi, pretestuosi e presuntuosi monitoraggi  INVALSI  fatti a diletto di una già iperburocratizzata scuola italiana)  E poi … i disabili non esistono! Cancellati!

TAGLIARE ai lavoratori del cinema, del Teatro, della musica … tempo non produttivo … Anzi no! Ritornano i fondi dall’aumento della benzina..

TAGLIARE sui costi della ricerca: gli italiani conoscono comunque l’arte di arrangiarsi! E le persone valide ed i giovani possono sempre riparare all’estero! (tanto c’è un esercito di stranieri che preme per i rimanenti posti in piedi … si fa per dire! A Latina  si offrono posti sui canali!)

TAGLIARE i costi della politica. Ahi!  Dimezzati i rimborsi ai partiti. Mah! Neanche una fuga trasversa? C’è! Eccome! Il provvedimento non è valido per la Sicilia. Motivo?  «refluiscono in maniera rilevante sullo status di amministratore locale e sull’assetto ordinamentale e organizzativo della regione siciliana»: capito qualcosa?   Il rimborso elettorale (arrivato a 5 euro per voto), è fissato e calcolato non sugli effettivi votanti, ma sul numero totale degli aventi diritto e vengono devoluti anche ai partiti che non vengono eletti in Parlamento. Ma gli italiani, con il referendum del 1993, non avevano detto NO in massa, il 90,3% , al finanziamento pubblico dei partiti?

TAGLIARE o congelare gli stipendi dei dipendenti pubblici per quattro anni, fino al 2013. Questa sì che è una “chicca” criminale!  Sono bloccati anche i rinnovi contrattuali e il turnover. Non ci saranno assunzioni per sostituire chi va in pensione o comunque chi si dimette. E, sorpresa, da quest’anno le pensioni di anzianità decorreranno da un anno dopo la quiescenza e il TFR sarà devoluto a rate! Bel colpo!  In che contesto? La maggior parte dei nuovi ingressi al lavoro sono a tempo determinato (nel mio ex reparto ospedaliero il rapporto è: 1contratto a ruolo, 3 determinati, cioè ricattabili, cioè senza progressione di carriera, pur avendone le competenze). Un assaggio di politica aziendale di taglio? In regime di attività progettuale ospedaliera, ai tecnici di radiologia e agli infermieri  (diretti artefici del lavoro) si ritiene di poter e dover decurtare  il compenso orario, ai medici, no! Forse siamo in regime feudalistico e mi sfugge!    I paladini del proletariato? Non li cercate! Sono talmente bolsi che conoscono solo il percorso della greppia!

TAGLIARE   il 10% di compenso e indennità per ministri e sottosegretari! Davvero? … non vi fate illusioni sulla rapacità nostrana …. il taglio riguarderà solo la parte eccedente gli 80mila euro lordi!!!. (prontamente e lautamente recuperabili grazie a meccanismi intoccabili di adeguamenti stipendiali; gli ultimi, fatti come sempre in sordina, come il recentissimo, di 1.135 euro). E la selva senza regole limiti di privilegi e integrazioni?. Indiscussa! In definitiva di che cosa stiamo a discutere? Di  oltre 20.000 euro  mensili per tre ore al giorno di lavoro e in pensione dopo tre anni!  Immutato!  Molto meglio congelare la sopravvivenza di operai e di giovani (questi ultimi che già lavorano con contratti da caporalato feudale, quelli fortunati).

Camera, Senato e Quirinale decideranno i tagli in autonomia e  serviranno a finanziare la Cassa Integrazione. Però!  La casta ingorda del paese ha anche un cuore!     Si tratterà di restituzione del mal tolto o di elemosina?  Rebus.

TAGLI ANCHE A MAGISTRATI Lo stipendio dei paladini della (in)giustizia italiana, ahimè, verrà decurtato per il 10% nella parte eccedente gli 80.000 euro. Taglio del 10% anche per i magistrati del Csm.

TAGLI   PER I DIRIGENTI E I MANAGER PUBBLICI  ma, attenzione!,  è del 5% se con reddito sopra i 90mila euro, e del 10% se sopra i 130mila. Ci hanno provato! Taglio del 10% su compensi di sindaci e consiglieri. I gettoni di presenza per gli incarichi in organi di società e enti pubblici non possono superare i 30 euro.
La indennità per tutti i Consiglieri Regionali viene determinata in base al 65% della indennità attribuita ai Parlamentari italiani, corrispondente a 8.082,31 euro lordi mensili. I trattamenti aggiuntivi sono determinati con un aumento percentuale calcolato sempre sulla indennità di base dei parlamentari. Sarà ridotto il costo dei missionari, cioè i dipendenti regionali delle strutture periferiche utilizzati presso assessorati o gruppi consiliari regionali. A costoro, in forma retroattiva, verrà corrisposto forfettariamente un compenso giornaliero a presenza(per un massimo di 100 giorni annuali) di 10 centesimi a chilometro per il tratto dal proprio ufficio di appartenenza a quello di missione. La logica è che i consiglieri regionali hanno bisogno di operatori di fiducia e 100 giorni è poco!!!  (è bello che si parli di fiducia nel disastro amministrativo che ci circonda!)

Che aggiungere? Il limite  e  l’inaffidabilità  dell’operazione “TAGLIARE”?

È strumento nelle mani della stessa classe politica che ha pianificato gli sprechi attraverso l’unico sistema accreditato: la corruzione.

a)    ha gestito il sistema delle raccomandazioni e del malaffare, che ha funzionato alla grande sotto tutte le bandiere politiche; ha gonfiato spropositatamente e pesantemente molti settori della pubblica amministrazione e oltre  ed  in molte regioni d’Italia. Un esempio? C’è un forestale ogni 12 ettari in Sicilia; in Calabria uno ogni 56 ettari; in Lombardia uno ogni 1205 ettari!  Ma, tranquilli!  Tagli simili, come quelli a  enti inutili o finti utili, diventano immediatamente impossibili o di facciata, esattamente come quelli che i politici danno a vedere a proposito dei loro compensi e privilegi.                                                                                           Ancora: il centralismo amministrativo a tutt’oggi eroga i fondi in base alla spesa “storica” delle regioni , ossia, in base a quanto “dilapidato”, o saggiamente amministrato, senza entrare nel merito di qualità e pertinenza nella gestione dei servizi di pubblica utilità. Perché non la erogazione in ragione dei costi effettivi standard dei servizi, verificati e verificabili, in modo da evidenziare responsabilità e meriti di fronte agli amministrati?

b)   ha gestito e gestisce impunemente lo spreco, attraverso improbabili opere pubbliche, appalti e corruttele trasversali a tutti i settori della vita civile. Un esempio, piccolo piccolo? A Latina, lungo la strada borgo Grappa- Sabotino, esiste un palo di illuminazione ogni quaranta passi (li ho contati; peraltro sono messi senza antiruggine e senza rispettare le norme europee di sicurezza): ma che cosa devono illuminare, le rane in estinzione dei canali? Ancora: di fronte alla stazione di Latina, saccheggiata la preesistente e più funzionale aiola verde, è stato innalzato il mausoleo all’inutilità: un pseudo ufficio con tavolo, sedie ed una marea di volantini appiccicati alle vetrate. È perennemente vuoto! Sapevano molto bene gli artefici dell’iniziativa che il personale è già scarso anche per gli sportelli interni!  E la vicenda delle palme attaccate dal punteruolo rosso? Cosa c’è alla base? Conflitti di ingordigia e strategie di cari reimpianti …  Conclusione: i contadini hanno salvato le loro palme e la collettività sorbirà l’oneroso esborso di una eventuale riforestazione.  Cui prodest?  E mi fermo.

Ergo:  quale perverso malanimo politico presiede a decisioni che taglieggiano veramente chi è già in difficoltà e inscena, a proprio beneficio, il bluff di irrisorie ed offensive decurtazioni? Quale cognizione hanno del loro paese del quale lucidamente  e impunemente gestiscono lo sfascio causando l’impoverimento reale di gran parte delle persone oneste?  Il paese reale, cioè quello costituito dai dipendenti pubblici e privati, dalle  piccole aziende a conduzione famigliare e cooperative di servizi già in grave precarietà, dai pensionati, cioè, da gente comune che versa all’erario l’80% dell’indotto..

Tagliare …è fin troppo evidente che si tratta dell’ennesima alchimia truffaldina!  E dell’inaggettivabile bluff!  Lo spreco reale rimane  intonso! È consentito pensare (almeno) che il TAGLIO giusto, coraggioso, etico e  DOVUTO al paese dalla nostra classe politica, sarebbe quello di congelare e azzerare le sue competenze ipertrofiche (portaborse compresi), le sue insaziabili, oscene ed offensive avidità del “tutto gratis” e,  soprattutto,  dare un taglio dignitoso alla sua inutile, dannosa e parassitaria esuberanza numerica?!

Emanuela Verderosa

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