Italia: siamo 59,5 milioni, cresce numero famiglie
ROMA – I residenti in Italia sono 59.464.644. Lo afferma l’Istat che ha presentato i risultati provvisori del 15/o censimento che ha fissato la foto del paese al 9 ottobre 2011. Rispetto al 2001 un incremento di 2.468.900 residenti (+4,3%). Aumenta anche il numero delle famiglie, da 21.810.676 a 24.512.012; il numero medio di componenti passa da 2,6 a 2,4.
In Italia, in particolare, risiedono 28.750.942 maschi e 30.713.702 femmine. Con una differenza di 1.962.760 individui; ci sono in media 52 donne ogni 100 abitanti. Il 46% dei cittadini censiti vive al Nord, il 19% al centro e il 35% al sud e nelle isole. Il 70% degli 8.092 comuni ha una popolazione inferiore a 5 mila abitanti; in questi comuni dimora abitualmente il 17% della popolazione, mentre il 23% vive nei 45 comuni con più di 100 mila abitanti. Dal primo censimento del 1861 al più recente, la popolazione residente in Italia è quasi triplicata, passando da 22 milioni a circa 59,5 milioni. Negli ultimi 10 anni, la popolazione è cresciuta soprattutto al centro-nord dove oltre il 70% dei comuni ha registrato un incremento demografico; all’opposto il numero dei residenti è sceso in oltre il 60% dei comuni al sud e nelle isole. Il 44% dei questionari dell’Istat è stato consegnato agli uffici comunali, il 22,6% agli uffici postali e il 33,4% (8,2 milioni) via Internet. A compilare il questionario sul web sono state in misura relativamente maggiore le famiglie che vivono nei comuni fino a 5 mila abitanti (37%) e al sud (40%). L’Istat prevede che entro il 31 dicembre prossimo sarà pubblicata la popolazione legale di ciascun comune distinta per sesso, anno di nascita e cittadinanza italiana o straniera. Tutti gli altri dati tra marzo e maggio 2014.
STRANIERI TRIPLICATI IN DIECI ANNI – La popolazione straniera abitualmente dimorante in Italia è quasi triplicata in dieci anni, passando da 1.334.889 a 3.769.518. Emerge dai dati provvisori del censimento 2011. Gli stranieri registrano un’incidenza del 6,34% sulla popolazione contro il 2,34% del 2001. “Il forte aumento di cittadini stranieri – commenta l’Istat – contribuisce in maniera determinante all’incremento della popolazione totale confermando la tendenziale staticità demografica della popolazione di cittadinanza italiana”.
+47.700 FAMIGLIE IN BARACCHE – Più che triplicate in dieci anni le famiglie residenti in Italia che dichiarano di abitare in baracche, roulotte, tende o abitazioni simili: 71.101 contro le 23.336 del 2001. Lo afferma l’Istat nei risultati provvisori del censimento. Questo aumento è definito dallo stesso Istat “vertiginoso”.
ROMA E’ LA CITTA’ PIU’ POPOLOSA – Il comune più popoloso in Italia è Roma: 2.612.068 residenti. Quello meno popoloso è Pedesina (Sondrio) con soli 30 residenti. Emerge dai dati del Censimento. Il comune più densamente popolato è Portici (Napoli) che ha 12.311 abitanti per km/q. Il comune che dal 2001 ha aumentato di più gli abitanti, +220,1%, è Rognano (Pavia); Paludi (Cosenza) detiene invece il primato del più forte calo (-41,2%). Roma, con 1.307,7 km/q di superficie,é il comune più esteso; quello più piccolo è Fiera di Primiero (Trento) con appena 0,2 km/q.
IN AUMENTO LE ABITAZIONI, +5,8% – In Italia si contano 14.176.371 edifici, l’11% in più rispetto al 2001, e 28.863.604 abitazioni, di cui 23.998.381 occupate da residenti (83%). Lo afferma l’Istat nei risultati provvisori del censimento 2011. Sono 1.571.611 le abitazioni in più rispetto al precedente censimento, con un aumento del 5,8%. La rilevazione dell’Istat ha poi censito 9.607.577 numeri civici. Di questi, il 53,4% è di tipo ‘abitativo’ mentre il 45,9% ‘non abitativo’ (ad esempio, esercizi commerciali a piano terra, garage, unità produttive); lo 0,6% è associato a ‘complessi di edifici non abitativi’ (come ospedali, università, caserme). Il confronto tra il numero di interni ad uso abitativo di ciascun indirizzo e il numero di famiglie registrate in anagrafe allo stesso indirizzo ha generato, segnala l’Istat, 2.708.087 potenziali abitazioni non occupate o di famiglie dimoranti non iscritte in anagrafe.