“L’albergo del libero scambio” in scena a Bagheria (PA)
“L’albergo del libero scambio” chiude la rassegna “Scena Giovani” a Villa Butera
Spettacolo teatrale a cura di Casa Teatro in collaborazione col Comune di Bagheria
Domenica 19 luglio alle 21.00 a Villa Butera – Corso Butera, Bagheria (Pa)- “Casa Teatro”, la scuola teatrale gestita e curata da Rosamaria Spena ed Enrica Volponi, in collaborazione con il Comune di Bagheria -Assessore alla cultura Rosanna Balistreri-, presenta “L’albergo del libero scambio” di George Feydeau e traduzione di Pasquale Galvino Giordano –regia di Enrica Volponi e Rosamaria Spena, musiche originali di Federico Arnone-.
Lo spettacolo, a ingresso gratuito, con service audio-luci a cura di Franco Cirrincione, è il saggio finale del corso “Oltre il sipario – avanzato” (allievi di età compresa tra i 16 e i 30 anni), che chiude la rassegna di teatro e danza promossa dal Comune di Bagheria –Assessorato alla cultura, “Scena Giovani”.
“L’Hôtel du libre échange”, scritta nel 1892 e rappresentata per la prima volta nel 1894, rappresenta, senza dubbio, una delle più note e divertenti pièce di George Feydeau, autore considerato, dopo Molière, il più grande autore della Commedia Francese. Numerosi gli adattamenti di questo vaudeville leggero e dai ritmi serrati, che ispirò, in Italia, perfino il grande Eduardo Scarpetta. Feydeau rappresenta un banco di prova estremamente difficile e complesso per i ritmi serrati e i colpi di scena che si susseguono in modo sempre più incalzante. Tutti gli elementi dell’opera diventano, con Feydeau, ingranaggi di un orologio da muovere in modo preciso e sincronizzato. Così come accade, in generale, in tutto il Teatro comico, abbiamo a che fare con la “matematica dell’effetto comico”.
Divisa in 3 atti, che noi abbiamo abbondantemente ridotto evitando così interruzioni, –dichiara Enrica Volponi– l’azione scenica si svolge in parte a Casa dei signori Pinglet, in parte, ed è qui che la matassa si ingarbuglia incredibilmente, all’ Albergo del libero scambio. Un alberghetto malfamato, sede di incontri clandestini di coppie sposate “tra loro… o separatamente”. Il signor Pinglet e la Signora Paillardin, delusi e amareggiati per le proprie relazioni coniugali, decidono di tradire i rispettivi coniugi e di incontrarsi proprio in quell’albergo, per consumare quella che, a parer loro, rappresenta la miglior vendetta nei confronti dei partner. Una serie di personaggi, che ruotano attorno a Casa Pinglet, rendono il progetto del tradimento via via più difficile, fin quando, non si sa come, gli eventi porteranno in quello stesso albergo tutti i personaggi della pièce, attraverso equivoci, sorprese e imprevisti. Un girotondo di entrate e uscite, di incontri e scontri, di errori e distrazioni. Feydeau rappresenta, a parer nostro, –conclude Rosamaria Spena– uno degli autori che, sicuramente, degli allievi di teatro devono conoscere e con cui devono potersi misurare. Malgrado la nostra scelta di ambientare la pièce negli anni ’50/’60, sono attualissimi, pur se velati dall’ ironica bonomìa tipica dell’autore, i riferimenti a certe ipocrisie sociali e familiari che non sono poi così lontane dalla nostra epoca.