“La bastarda di Istanbul”: in scena a Firenze la prima nazionale

attori in scena davanti a una tavola imbandita

al TeatroDante Carlo Monni

sabato 28 febbraio

ANTEPRIMA NAZIONALE

 

al Teatro di Rifredi

da martedì 3 a domenica 15 marzo

PRIMA NAZIONALE

 

PUPI E FRESEDDE-TEATRO DI RIFREDI-TEATRO STABILE DI INNOVAZIONE

LA BASTARDA DI ISTANBUL

dall’omonimo romanzo di Elif Shafak

(traduzione di Laura Prandino-ed. Rizzoli)

 

riduzione e regia di Angelo Savelli

 

con Serra Yilmaz

Valentina Chico, Riccardo Naldini, Monica Bauco

Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello

 

videoscene Giuseppe Ragazzini

costumi Serena Sarti

luci Alfredo Piras

elementi scenici Tuttascena

 

assistente alla regia Edoardo Zucchetti

tecnici di scena Elino Giusti e Cristiano Carìa

si ringrazia per la collaborazione Allegra Bernacchioni

 

i diritti d’autore di Elif Shafak sono gestiti dall’agenzia Curtis Brown

 

Si ringrazia il TeatroDante Carlo Monni per aver concesso lo spazio per le prove e per ospitare l’anteprima dello spettacolo

 

attori in scena davanti a una tavola imbanditaPer la prima volta in assoluto, ha concesso in esclusiva i diritti a Pupi e Fresedde per mettere in scena uno dei suoi romanzi più famosi. Lei è Elif Shafak, indiscussa protagonista della letteratura turca, grande conoscitrice del passato e profonda osservatrice del presente del suo Paese. Il suo romanzo è “La bastarda di Istanbul” campione di vendite in tutto il mondo, tradotto in più di trenta lingue, il cui tema centrale e ancora scottante è quel buco nero nella coscienza della Turchia, cioè la questione armena di cui proprio quest’anno ricorre il centenario.

La storia che ci racconta Shafak lega il destino di Asya (la bastarda), adolescente turca ribelle e nichilista che vive a Istanbul, a quello di Armanoush, sua coetanea, una tranquilla statunitense di origine armena che vive a San Francisco e che, per ritrovare le proprie radici, sbarca segretamente a Istanbul nella famiglia matriarcale e colorata del suo patrigno turco Mustafa.

Frequentando Asya, la sua famiglia e i suoi amici, Armanoush si accorge di non odiare affatto i Turchi e, pur non scoprendo  il segreto che unisce il passato della famiglia turca dei Kazanci a quella armena dei Tchakhmakhchian, riconosce che malgrado tutti i tentativi di negarsi gli uni agli altri, Turchi e Armeni sono legati, mescolati all’immagine stessa di Istanbul, vista come una grande nave, città multietnica e meticcia per eccellenza.

Nel romanzo, le tradizioni occidentali e orientali si confondono e mettono in evidenza le voci delle donne, delle minoranze, delle subculture, degli immigrati, di tutto un mondo di etnie che hanno formato il patrimonio culturale turco e di cui talvolta sembra che la Turchia attuale tenda a dimenticare.

Questa ricchezza si ritrova anche nei diciotto ingredienti dell’ashure, tipico dolce turco composto da fagioli, ceci, riso, grano, mandorle, pistacchi, noci, chicchi di melagrana e altri ancora,  che danno appunto il titolo ai diciotto capitoli del libro.

Come racconta zia Banu (Serra Yilmaz), a proposito di questo dolce esiste anche una leggenda che risale ai tempi di Noè e dell’Arca. Per giorni e giorni continuarono a navigare, e c’era acqua ovunque. Presto il cibo cominciò a scarseggiare non ce n’era più a sufficienza per mettere insieme un pasto. Allora Noè ordinò: “Portate ogni cosa che avete!”. E cosi fecero, animali e umani, insetti e uccelli, gente di fede diversa, portarono ciò che era rimasto loro. Cucinarono tutti gli ingredienti insieme, e così prepararono un gran calderone di ashure.

Simbolo di quella parte della Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni,  Elif Shafak, ne “La bastarda di Istanbul”, intreccia con luminosa maestria le mille storie che fanno pulsare il cuore della sua terra.

Angelo Savelli, grazie alla convinta adesione dell’autrice e contando sull’interpretazione, al tempo stesso ironica e appassionata, di Serra Yilmaz, porta sulla scena questa straordinaria saga familiare inter-etnica, popolata di meravigliosi personaggi femminili e di storie brucianti, impaginate nelle immaginifiche video-scenografie di Giuseppe Ragazzini.

 

TeatroDante Carlo Monni sabato 28 febbraio ore 21

Info: 055 8940864 – www.teatrodante.it

Biglietti: Platea e palchi di platea intero € 22-ridotto € 18

Palchi I ordine intero € 16-ridotto € 13

Palchi II ordine intero € 12-ridotto € 10

Piazza Dante, 23 – 50013 Campi Bisenzio (FI)

 

Teatro di Rifredi da martedì 3 a domenica 15 marzo

(feriali ore 21:00- domenica ore 16:30-lunedì 9 riposo)

Info: 055 4220361 –  www.toscanateatro.it

Biglietti: intero € 14-ridotto € 12

Via Vittorio Emanuele II, 303 – 50134 Firenze

 

 

 

Teatro di Rifredi ufficio stampa Cristina Banchetti

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