L’angolo della poesia: “La brezza della sera” di Mariapia Crisafulli
Oggi Mariapia Crisafullli ci racconta un viaggio per mare: lasciamoci cullare dai suoi versi come lei si è fatta cullare dalla corrente marina!
La brezza della sera*
(Traversata nello stretto)
Lampade a olio,
le prime stelle sbiadite,
corpi annebbiati dallo splendore della nuova luna
e dal latente barlume del sole calante;
un cielo sempre vigile
e nubi scarlatte cullate dal vento…
Era un dipinto
il paesaggio nel quale appariva, nitida,
la vicina Calabria,
pian piano,
sempre più lontana
dai miei occhi,
lontana dalle mie mani
che volevan’ ancora abbracciarla.
Il traghetto ondeggiava,
puntava, spedito,
dell’altra sponda la costa natìa,
mentre io abbassavo lo sguardo,
assopita.
Sul ponte,
la brezza della sera
accarezzava il mio viso,
gli elargiva memorie della sua prima avventura…
“Vento del mare,
cosa mi dici?”
La mia mente parlava, indomita,
soccombeva all’incanto della natura
e all’addio del presente
sfigurato dall’anelito del ricordo.
Era Zèfiro
a smarrire i pensieri,
a confondere visioni fittizie e reali,
baluardi di epopee d’oltre mare
da antichi eroi già vissute.
Ancora poche onde,
pochi sospiri,
poche astrazioni…
un improvviso risveglio,
e toccavo di nuovo Sicilia.
* Anche questa poesia fa parte della raccolta “Come un’Odissea”