La buona accoglienza fa bene a tutti
In Toscana 4mila profughi in 280 centri gestiti dal terzo settore.
Su Pluraliweb, la rivista online di Cesvot, viaggio nella Toscana che accoglie
Un’accoglienza diffusa e condivisa con il territorio e il terzo settore è la via scelta dalla Toscana che ad oggi ospita 4mila profughi in 280 centri di accoglienza straordinaria: si tratta di piccole strutture (15 ospiti per centro) presenti in circa 150 Comuni (poco più della metà dei Comuni toscani) e gestite da enti del terzo settore. In particolare la provincia di Firenze è l’area che ne ospita di più, circa un migliaio, distribuiti in 63 centri: 11 centri sono gestiti dalle Misericordie, 4 da Caritas, 8 da altre associazioni di volontariato e 40 da cooperative sociali. Questi solo alcuni dei numeri pubblicati nell’ultimo numero di “Pluraliweb. Storie di associazioni e volontari”, la rivista online di Cesvot, dal titolo “La buona accoglienza fa bene a tutti. L’esperienza toscana e il modello Sprar”.
In Italia l’immigrazione è al 7% ma, secondo un recente studio di Ipsos Mori, gli italiani credono che l’immigrazione in questo Paese oscilli fra il 31% ed il 39% e la metà non sa cosa sia il diritto di asilo. Come si sottolinea su Pluraliweb, la giusta percezione della presenza dei migranti nelle nostre città non è solo una questione di comunicazione. Molto c’entrano le politiche di accoglienza e integrazione che ogni giorno si mettono in campo che, quando sono efficaci, possono cambiare anche la percezione che i cittadini hanno del fenomeno immigrazione.
Per Arci e Caritas, perché le politiche di accoglienza siano efficaci occorre ampliare la rete Sprar, il Sistema di protezione dei profughi e richiedenti asilo attivato in Italia nel 2002. In Toscana, secondo la ricognizione pubblicata da Cesvot, sono attivi 14 progetti Sprar, distribuiti in quasi tutte le provincie e gestiti da soggetti del terzo settore, soprattutto grandi organizzazioni come Arci e Caritas, ma non mancano piccole associazioni del territorio, come Progetto Accoglienza di Borgo S. Lorenzo e Querce di Mamre di Santa Croce sull’Arno. Complessivamente la rete Sprar può accogliere 595 profughi a fronte dei 4mila attualmente presenti sul territorio regionale.
“Lo Sprar – spiega in un’intervista su Pluraliweb Rachele Nucci di Oxfam Italia, la Ong che in Toscana sta accogliendo 93 profughi – è un sistema ordinario e strutturato che gestisce l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati con una logica di accoglienza diffusa e integrata, il cui ampliamento consentirebbe di superare la gestione emergenziale e di offrire, a parità di risorse, molte più garanzie sulla qualità dei servizi per le persone ospitate. Inoltre – continua Rachele Nucci – andrebbero estese molto di più le esperienze di protocolli per la realizzazione di attività ricreative, formative e di volontariato, considerati i risultati che si riesce a ottenere in termini di integrazione dei migranti nelle nostre città. I piccoli Comuni con una popolazione di circa 15mila abitanti sono potenzialmente le migliori realtà su cui concentrare il modello: costituiscono il contesto ideale sia per favorire l’integrazione che per evitare un processo di ‘ghettizzazione’ dei migranti”.