La burocrazia in Italia, suggerimenti e consigli per combatterla. Come agire?
Ma come agire contro la burocrazia?
Per evitare di essere confinati in un limbo senza speranza, sovente percorso da delusioni, è opportuno non fermarsi davanti al muro di gomma piuma della burocrazia, senza aggirarlo per le italiche vie traverse, tanto meno scendere a compromessi neppure quando ci fanno capire, strizzando l’occhio che, suvvia, una mano lava l’altra e che tutto si può “arrangiare” (il compromesso è un ottimo ombrello, ma un pessimo tetto). È noto che in fatto di diritti civili l‘Italia non è tra i Paesi più brillanti, e ciò è imputabile ai mali antichi della P.A. (oltre ad una serie di leggi che andrebbero rivedute o abolite), della giustizia, mal costumi generalizzati (clientelismi, nepotismi, rapporti di potere a diversi livelli, corsie preferenziali, etc.); come pure la scarsa sensibilità sull’argomento della cultura giuridica e non, ed infine le innumerevoli evoluzioni in materia giurisprudenziale, come ad esempio la sempre discussa Riforma del nostro sistema giudiziario. La garanzia del riconoscimento dei propri diritti dipende (a mio parere) soprattutto dal comportamento e dal grado di civiltà di ciascuno; come pure dalla capacità individuale di agire in difesa di quelli che ripetutamente definiamo “diritti”, nei confronti dei quali ognuno di noi agisce come può, come sa o come quanto crede di sapere…
Ma spesso si perde di vista il fatto che per ottenere il rispetto di un proprio diritto, bisogna battersi con costanza e coerenza attraverso la conoscenza del problema che si vuol risolvere, con un continuo aggiornamento (le fonti non mancano) e “allenamento” sulla interpretazione delle leggi e delle disposizioni per far fronte al nostro interlocutore, sia esso burocrate o rappresentante di ente privato. A questo proposito mi sovviene quanto sosteneva il cardinale Armand-Jean du Plessis, duca di Richelieu (1585-1642): “Promulgare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire”. A qualunque cittadino (buon contribuente, ma a mio avviso sempre suddito del sistema), che non sa a chi rivolgersi per ottenere informazioni e chiarimenti, rispetto dei propri diritti, può capitare di incontrare difficoltà: il sempre in agguato muro di gommapiuma, o il burocrate di turno poco o per nulla preposto al suo dovere… Ma la categoria, come avviene in ogni settore, è composta da ottimi funzionari, spesso preparati ed attenti; altre volte invece da pessimi funzionari, che non muovono un dito anche se c’è la immancabile circolare interpretativa.
Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)