La comunicazione turistica è un’utopia? Villa Palagonia a Bagheria (Pa) è abbandonata a se stessa

In questo ultimo periodo a Bagheria (Pa) si è parlato tanto di comunicazione, su come l’amministrazione si sia dedicata a questa leva del marketing, tanto da organizzare un festival dedicato alla comunicazione, con tanto di esperti nel campo.

Ma Bagheria comunica davvero? E se lo fa, cosa comunica? Con quali mezzi? In che modo?

In una città ricca di cultura, arte e ingegno la comunicazione turistica dovrebbe essere alla base, ma purtroppo non è così. Si parla di piani di comunicazione turistica, del Museo Guttuso, ma il resto?

Tutte queste domande nascono da una testimonianza inviataci da Luca Lecardane di Sel Bagheria.

“Questa è una foto scattata da una studentessa universitaria andata qualche settimana fa a Villa Palagonia. La studentessa racconta che, non solo ha pagato 5 euro, ma non c’era nemmeno una guida turistica ad accompagnarla. In una parte della villa c’erano addirittura rifiuti, panni stesi e un’intera stanza di pochi metri quadrati piena zeppa di statue dei famosi mostri fatte a pezzi.

Ci domandiamo se sia questo il modo di tenere un monumento pubblico famoso; se sia corretto che l’Amministrazione non controlli i monumenti che dovrebbe custodire gelosamente e che sono la cartina di tornasole per attirare turisti a Bagheria.”

Questa riflessione deve servire a tutti i cittadini, non solo Bagheresi, ma italiani, a tutti coloro che vedono non valorizzati i beni culturali e turistici che potrebbero essere fonte di reddito, oltre che di ammirazione. A parole tutti sono bravi, tutti difendono la comunicazione culturale e turistica, ma in realtà la verità qual è?

Giusy Chiello

Redattrice -giusy.chiello@ilmiogiornale.org

8 thoughts on “La comunicazione turistica è un’utopia? Villa Palagonia a Bagheria (Pa) è abbandonata a se stessa

  1. Faccio un po’ fatica a capire come si possa legare un evento positivo, ComBAG il festival della comunicazione che si è tenuto a Bagheria in gennaio e che ha dato lustro alla città (e dimostrazione ne sia la ricchissima rassegna stampa presente sull’apposito sito http://www.combag.it – che tra l’altro mira appunto a valorizzare l’importanza di informazione/comunicazione, anche quando informazione vuol dire denunciare) ad un evento che ha diversi colpevoli, a mio parere.
    Che la politica debba impegnarsi per valorizzare i beni culturali ed artistici, anche non propri, è indubbio, che lo possa fare, sempre e comunque, è da vedere.
    Chi ha denunciato la cosa, che a mio personalissimo parere, è molto triste, ha scritto o chiesto spiegazioni alla COMUNIONE EREDITARIA CASTRONOVO – Piazza Garibaldi, 3 – 90011 Bagheria (PA) Tel.091/932088 – Fax 091/92211 villapalagonia@villapalagonia.it. Sono i dati presenti su http://www.villapalagonia.it, che, come ha detto giustamente SEL, è una proprietà privata.
    Solo per citare un altro evento di come la politica e la pubblica amministrazione non sempre sia libera di agire sul privato, vi racconto: Quando come ufficio stampa comunale, abbiamo collaborato con la troup di family life per la realizzazione di questa trasmissione per la piattaforma Sky http://www.youtube.com/watch?v=s-niHu5qr4U a villa Palagonia il custode non ci ha voluto far entrare per fare le riprese. Non hanno forse perso un’occasione di promozione??? Eppure abbiamo stabilito di dar spazio comunque alla villa seppur ripresa dall’esterno o con foto di archivio.
    Concludendo ben vengano denunce come quella della studentessa, magari tutti i cittadini bagheresi fossero così solerti, questa è vera partecipazione attiva alla gestione della cosa pubblica. A noi giornalisti il compito di raccogliere queste denunce, dare spazio e chiedere ai giusti interlocutori risposte… io una chiamatina a villa Palagonia ed ai suoi amministratori l’avrei fatta! 😉
    Peccato che non esista più il giornalismo di inchiesta di una volta!!!

  2. Tranquilla marina, la telefonata all’amministrazione e relativo servizio saranno pubblicati a breve…

  3. Ottimo, non vedo l’ora di leggere le risposte.
    Magari domandategli anche perché le troupe televisive, da pinco pallo a Sky o Rai, debbano fare la domanda in carta bollata due settimane prima piuttosto che poter entrare liberamente visto che è promozione gratuita per loro… non sempre sono gratuiti questi servizi.
    buon lavoro allora!

  4. Concordo con Marina Mancini su tutto il fronte, noi ne abbiamo dato notizia sul blog cittadino, e lo abbiamo fatto perchè, coincidenza, nella mia quotidiana attività lavorativa mi ero imbattuto in una recensione lasciata su tripadvisor propiro sulla villa, il giorno prima. Anche la turista aveva visto la villa da fuori perchè chiusa ma ne era rimasta affascinata soprattutto per una piegazione estemporanea fatto da un passante in quel momento.
    I beni arhitettonici sono patrimonio pubblico, perchè, per molti versi non sono più di esclusiva proprietà del titolare del diritto (definiamolo cosi) ma dell’intera comunità. Il problema, e ci riflettete, è che il concetto di comunità è quello che manca a Bagheria. Se ci fosse, la nostra discussione sarebbe solo rivolta verso la tutela del nostro patrimonio e non verso un evento ComBAG, che nulla centra con l’argomento.

  5. Questo articolo e i relativi commenti portano alla mia memoria diversi spiacevoli avvenimenti che ho vissuto direttamente e indirettamente.
    Per iniziare so per certo che non viene praticato nessuno sconto universitario nè riduzioni per chi è residente a Bagheria. Delle mie studentesse dell’Accademia di Belle Arti volevano realizzare un approfondimento su Villa Palagonia ma è stato negata loro ogni forma di riduzione, pertanto sono andate via. Questa forma di riduzione è attiva in tutti i musei e giustamente le studentesse hanno sottolineato la mancanza e come protesta hanno preferito andar via… Mi chiedo quante persone sono tornate indietro come le mie studentesse. Magari famiglie che in un caldo pomeriggio d’inverno vogliono presentare le bellezze della proprio città ai propri figli, ma farlo costa, specie in un periodo di magra come questi che ci troviamo a vivere.
    Inoltre mi chiedo come mai non vi sono guide competenti, cosa che personalmente ho riscontrato anche al museo Guttuso, ove lo scorso anno mi sono ritrovata ad assistere una scena disarmante, ovvero una mia studentessa ha dato delle informazioni ad un altro visitatore perché la guida alla domanda dell’ospite ha risposto che le stava chiedendo troppo. Ecco, mi pongo un’altra domanda: come mai con tutti i giovani laureati alle Belle Arti (e tra i mie allievi di Bagheresi ce ne sono di molto preparati) in luoghi di cultura lavorino persone così incompetenti da non saper perché il colore di un dipinto sia lucido oppure opaco.
    Dato che Bagheria come città si fa rappresentare da villa Palagonia che troviamo stampata sulle cartoline, sui poster, ed inoltre se non erro diversi siti d’informazione bagheresi hanno come visual i famosi mostri, mi sovviene un’altra osservazione: non è il caso di cambiare politica? Bisogna istituire un compromesso concreto che dia importanza al valore culturale, credo che la politica in questo caso dovrebbe essere il primo organo a denunciare eventuali cattive gestioni che danneggiano l’immagine della cittadina. Il turista che va a visitare la villa non si cura di sapere che è privata o no, ricorderà soltanto che la villa più bella di Bagheria è priva di qualsiasi attenzione culturale ed è un vero peccato per una cittadina che è la patria di innumerevoli artisti di fama internazionale e che ne continua a produrne. Spero che arrivi presto il momento che a farvi notare queste cose non sia un’insegnante delle Belle Arti ma siate voi stessi amministratori a comprendere e a dare spazio e valore all’arte e agli artisti di ieri, oggi e domani, attraverso un piano di marketing e comunicazione culturale adeguato.

  6. Caro Pippo,
    è proprio vero che a Bagheria manca il concetto di comunità, ma l’amministrazione su questo ci dovrebbe lavorarci. Non sapevo che a Bagheria c’era stato un festival della comunicazione! Ma credo che il collegamento fra quest’evento e la notizia sia azzeccato invece. Come può il comune organizzare un festival del genere e non attuare la giusta comunicazione in modo da sistemare questa situazione? La citazione di Giusy sul festival credo sia stata perchè forse l’amministrazione predica bene e razzola male.Bisogna lavorare sulla comunicazione per valorizzare il territorio, la cultura.La prof. Madonia ha ragione: bisogna valorizzare il territorio ma anche le risorse che devono essere competenti!

  7. Cara Dott.ssa Chiello, è vero: ” a Bagheria si parla tanto di comunicazione” ma si parla anche tanto di medicina…solo che nessuno si farebbe operare da qlkuno che non ha studiato e non ha i titoli per farlo… da un medico si pretende la …laurea, la specializzazione… da un comunicatore nel resto d’Italia anche (generalmente…) ma a bagheria funziona diversamente: a quanto pare, basta svegliarsi una mattina e dire ” io sono esperto”… La comunicazione culturale e turistica non è un’utopia, basterebbe lasciare spazio a chi sa realmente cosa sia e andrebbe tutto meglio. Villa Palagonia sarà pure privata ma è cmq un patrimonio da tutelare e salvaguardare: questo chi conosce un minimo di arte e letteratura lo sa. Bagheria è piena di tesori eppure i turisti non lo sanno perchè non esiste una pianificazione di marketing turistico e culturale adeguata ed affidata a mani e menti realmente esperte. Colgo l’occasione per complimentarmi con te per l’ottimo lavoro che svolgi ogni giorno e ti auguro di poter tornare presto nella tua terra a ricoprire un ruolo strettamente legato ai tuo titoli di studio e professionali.

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