LA CONTINUITÀ ESISTENZIALE TRA CONFLITTI ED INCERTEZZE
di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)
Si sa che sin dalla sua venuta al mondo il genere umano è stato predisposto per procreare e dare così continuità alla stirpe. E ciò, io credo, non solo perché dettato dal Comandamento che recita: «Crescete e moltiplicatevi» (Genesi 19,30-38), ma anche perchè il concetto implica una certa razionalità in quanto è impensabile un mondo “spoglio” di vite umane all’interno del regno animale, minerale e vegetale. Sinora ho detto cose scontate, ma non bisogna dimenticare che nel loro evolversi le molteplici generazioni hanno subito ogni sorta di difficoltà per restare in vita e dare continuità alla stessa, un processo tanto maestoso quanto “impegnativo” che ha visto nascere ed espandersi molte etnie (volutamente non ho usato il termine “razze”), così che il mondo a tutt’oggi è stato popolato, secondo alcune statistiche, da oltre 110 miliardi di persone. Tra queste, infinite le azioni e i comportamenti sia per continuare a crescere che per… autodistruggersi, ed a ciò hanno contribuito molteplici fattori elaborati dalla mente di ognuno, molti in modo omogeneo e molti altri in modo estremamente diversificato. Quindi, guerre, lotte intestine ed ogni forma di rivalità e avversione hanno caratterizzato e al tempo stesso condizionato il genere umano non interrompendo però la sua crescita demografica e culturale. Con l’avvicendarsi dei secoli i problemi dell’esistenza si sono moltiplicati all’infinito, senza tregua e ad ogni prezzo…, ed è così che la storia continua: si nasce, ci si moltiplica e si lotta per sopravvivere avendo dinanzi ottime prospettive di crescita in senso lato, ma anche altrettante prospettive… lesionistiche ed autodistruttive. Se nei secoli scorsi “l’attenuante” del male verso i propri simili erano soprattutto l’ignoranza e la povertà di mezzi, oggi, nonostante la maggiore conoscenza dei molti aspetti della vita, i rapporti umani continuano a deteriorarsi in ogni istante della giornata, tutti i giorni e in tutto il mondo. Ora, io mi chiedo: quanto razionale può essere dare una certa continuità alla stirpe che si autoestingue, oltre alle costanti calamità naturali e alle molteplici malattie (gran parte della quali sconosciute, oltre che rare) che contribuiscono a sopprimere la vita di molti esseri umani, e oltre alle sofferenze di ogni ordine è grado? Non intendo rispondere a questa domanda con il rischio di essere additato come anticonformista se non addirittura come disfattista, ma ugualmente mi pongo il problema perché ritengo di dover la massima attenzione ad ogni forma di sofferenza ed indigenza delle molte popolazioni, che non trovano conforto alcuno proprio perché il concetto ancestrale è e rimane: Dio crea, l’uomo “ricrea ed elabora” e al tempo stesso distrugge! Ciò nonostante non si vogliono negare le straordinarie bellezze create dall’uomo, e con esse molti altri aspetti positivi, grazie alle genialità e bontà di molti di essi; il cui apprezzamento li ha ulteriormente invogliati a moltiplicarsi e a tramandare ai posteri quanto da loro creato. Anche la Scienza in genere e la Medicina più in particolare, hanno esteso il loro campo per lenire le sofferenze e per rendere l’esistenza più vivibile, ma come sosteneva il medico statunitense Bernard Lown (1921): «La scienza può spiegare come si moltiplica un virus, ma non sa dire perché si versa una lacrima»; ma nello stesso tempo, a distanza di secoli, molti sono stati i progressi ed altrettante le realtà che ancora oggi vedono gli uomini al centro della loro sofferenza, indigenza e sempre più in conflitto.
Molte sono state le guerre nel corso dei secoli, in gran parte durate decenni; e ancora oggi, in svariati Paesi continuiamo a contare vittime causate da quanto di più misterioso offusca la mente umana. Osservare la Genesi significa credere in Qualcuno e in Qualcosa di misteriosamente affascinante e non deve certo spegnersi il fuoco della continuità ma, a mio modesto avviso, ritengo si debba mettere sulla bilancia da un lato la gioia di una nuova vita che allieta e appaga la donna per il dono della maternità, dall’altro i possibili aspetti negativi come la sofferenza fisica, la povertà, e l’alienazione della propria dignità. Quindi, incrementare il genere umano è una scelta di coscienza e di razionalità di un certo impegno, ma è anche altruismo/egoismo la cui interpretazione la lascio al lettore. Ma come in tutte le realtà del comportamento umano, vorrei rammentare che non mancano le assurdità, una per tutte: una mente insana può condizionare una intera popolazione (anche per lungo tempo), mentre una intera popolazione a volte non riesce a contenere una mente insana. Un paradosso vecchio quanto il mondo ma non sufficiente a “frenare” quanto di meglio impone il Comandamento, tanto che si continuano a versare lacrime perché spesse volte la vita, come la morte, la si paga a caro prezzo. Ricordo che qualcuno affermò: «Fintanto che l’uomo continuerà a distruggere senza sosta tutte le forme di vita, che egli considera inferiori, non saprà mai cos’è la salute e non troverà mai la vera pace». Una sentenza che inevitabilmente richiama la necessaria saggezza, la quale “impone” la capacità di scegliere e volere in maniera razionale, e con essa il saper distinguere la differenza tra bene e male, tra giusto e sbagliato.
La seconda immagine è tratta da Focus Junior