La Croce Rossa Italiana è un ente a conduzione “familiare”?
di Giusy Chiello
Nei giorni scorsi ci siamo occupati del caso di Vincenzo Lo Zito, Maresciallo della Croce Rossa Italiana, divenuto protagonista di vicende che riguardano l’operato degli amministratori dell’ente per il quale lavorava. Quello che ha portato Lo Zito ad essere il personaggio principale di questi fatti è la denuncia da parte sua rivolta al Presidente della Croce Rossa Abruzzese Maria Teresa Letta per aver commesso degli illeciti in ambito economico.
Questi abusi, però, a quanto sembra, non sono affatto dei casi circoscritti all’amministrazione abruzzese, ma si espandono all’intera gestione nazionale.
A tal proposito, il 3 novembre scorso il Senatore di IDV Elio Lannutti ha prodotto un Atto di Sindacato Ispettivo rivolto ai Ministri della salute, dell’economia e delle finanze e della difesa per fare chiarezza sui comportamenti poco trasparenti della Croce Rossa Italiana.
Quello che chiede l’esponente dell’Italia dei Valori è se corrisponde a verità il fatto che la Croce Rossa Italiana abbia una gestione clientelare e poco trasparente, condotta in modo “familiare” dall’avvocato Francesco Rocca che a quanto sembra “ama circondarsi di una squadra di fedelissimi provenienti dall’estrema destra o da una parte di Forza Italia”. Quello che chiede Lannutti è di verificare i fatti poco chiari e di conseguenza revocare l’incarico del commissario Rocca e di tutte le persone da esso nominate.
Ma perché queste richieste?
I fatti purtroppo parlano da soli.
Primo in classifica tra i motivi di questa cattiva gestione sono i debiti di bilancio che sono passati da 70 milioni di euro nel 2005 fino ad arrivare a 350 nel 2008, e invece di cercare di migliorare la situazione l’ente ha continuato a spendere soldi. Un esempio? Durante l’emergenza Abruzzo sono stati pagati al personale dipendente, sia civile che militare, 200 ore di straordinario al mese, per diversi mesi, con oneri a carico del bilancio della Croce Rossa. La stessa procedura è stata poi utilizzata per pagare anche il personale inviato ad Haiti ed in altre missioni. A questo si aggiunge il fatto che sono stati inviati dei dipendenti e non dei volontari a queste missioni, e quindi altre spese si sono aggiunte. Altra situazione che si accoda al dissesto finanziario di questo ente pubblico è il fatto che sono stati banditi numerosi concorsi per dirigenti e tecnici informatici, per esempio. Ma se il Ministro Brunetta ha bloccato le assunzioni in tutti gli enti pubblici, come mai ciò non avviene anche per la Croce Rossa Italiana? Circola voce, che questi concorsi siano stati organizzati ad hoc, con la conseguenza che il personale dipendente con qualifiche dirigenziali venga impiegato per lavori di manovalanza, mentre personale senza qualifiche stia in uffici, servizi, centri di mobilitazione ed emergenze.
Ma i soldi vengono sperperati anche in altro modo: uso indiscriminato di auto blu, utilizzo ad uso proprio di autovetture di servizio, spese telefoniche dei cellulari non controllate e chi più ne ha più ne metta.
Oltre ai problemi di cattiva gestione economica, l’ente presieduta da Rocca pecca di altro.
Francesco Rocca stesso durante il periodo di amministrazione della Croce Rossa era anche commissario di un’azienda sanitaria locale. Un doppio incarico che evidentemente non doveva esserci, al quale si aggiunge anche la doppia carica al vertice della Croce Rossa di Campania e Puglia. Ma Rocca, purtroppo non è l’unico ad accumulare incarichi. Lannutti nel suo atto parla di Roberto Antonini, Ignazio Schintu, Pierluigi De Ascentis e tanti altri.
Sfortunatamente i buchi dell’amministrazione di Rocca non finiscono qui, infatti, sembra che il commissario avvocato utilizzi due pesi e due misure nei confronti dei dipendenti di Croce Rossa. In alcuni casi, infatti, i responsabili CRI territoriali denunciati presso la magistratura ordinaria o la Corte dei Conti sono stati rimossi dal loro incarico, mentre in altri casi questo non è accaduto: un esempio per tutti è il caso di Maria Teresa Letta.
Sarà mai fatta luce su questa situazione davvero vergognosa?
Noi speriamo di si.