La discesa in campo degli uomini ombra
Riceviamo e pubblichiamo:
La discesa in campo degli uomini ombra
“Più che mai dato persistente di inciviltà da sradicare in Italia rimane la realtà angosciosa delle carceri” (Giorgio Napolitano: Messaggio di fine anno, 31 dicembre 2012)
Ormai ci siamo.
Il 24 febbraio si voterà.
Per gli uomini ombra queste saranno le votazioni più importanti della loro vita.
Soprattutto per quelli che hanno 20, 30 o più anni di carcere sulle spalle.
Oggi al colloquio mia figlia mi ha detto che è indecisa per chi votare e mi ha chiesto consiglio.
Ed ho pensato che se anche i detenuti e gli uomini ombra non possono votare, lo potranno però fare i parenti e gli amici.
Subito dopo mi è venuta l’idea di fare campagna elettorale alla luce del sole nelle carceri.
Molti nostri familiari, amici e conoscenti di norma non vanno a votare, ma lo potrebbero fare per quei partiti, che per le imminenti elezioni, nel loro programma sulla giustizia metteranno questi tre punti:
1) Legalità in carcere
2) Applicazione della funzione rieducativa della pena prevista dall’articolo 27 della Costituzione
3) Abolizione dell’ergastolo
In questi giorni mi sto chiedendo: molte persone perbene (e forse non perbene) sono “scese in campo”, perché non farlo anche noi?
In Italia molti cittadini hanno a che fare con la giustizia, molti di questi sono ristretti in carcere e alcuni in pene alternative.
E tutti insieme, con le nostre famiglie, parenti e amici, possono essere un serbatoio di voti per qualsiasi partito politico che abbia il coraggio e sia d’accordo a migliorare la giustizia e a riconoscere ai detenuti il diritto a relazioni affettive intime, diritto al lavoro (anche ricompensato esclusivamente con sconti di pena), allo studio e il diritto a un fine pena per gli ergastolani.
Dopo ventidue anni di carcere sono molto convinto che se lo Stato saprà custodire i suoi prigionieri con più attenzione e in condizioni di legalità, questi usciranno persone migliori.
Molti uomini politici hanno sempre affermato che il garantismo per i poveracci e l’impegno per i detenuti fanno perdere i voti.
Ora i detenuti e soprattutto gli uomini ombra desiderano dimostrare che quel partito o lista civica che s’interesserà di carcere li guadagnerà.
Il voto dei nostri familiari è l’unico mezzo per trasformare la debolezza del singolo detenuto nella forza di tutti i detenuti.
Ignazio Bonaccorsi.
Carmelo Musumeci.
Gaetano Fiandaca.
Padova, Gennaio 2013