La Grande Guerra raccontata su QuartaRadio
Un progetto in audio-podcast di letture teatrali realizzato in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale.
Adattamento e messa in voce a cura di Gaetano Marino
Una produzione dell’Associazione Aula39.
Con il sostegno della Fondazione di Sardegna
Sei novelle di Luigi Pirandello che affrontano in diverso modo la tragedia della Prima Guerra Mondiale, altrimenti conosciuta come La Grande Guerra (1914-1918).
Colloqui coi personaggi, La camera in attesa, Frammento di cronaca di Marco Leccio…, Quando si comprende, Berecche e la guerra, Jeri e oggi, mostrano come, tra la stagione dell’interventismo e l’entrata dell’Italia in guerra, Luigi Pirandello fosse impegnato in un drammatico confronto col presente. Una visione letteraria quasi spietata, che coinvolse l’uomo e l’intellettuale non meno dell’artista. Ricorrendo agli elementi chiave della propria poetica, all’autobiografia (ebbe due figli coinvolti nel conflitto) e alla metaletteratura, Pirandello affronta le conseguenze della guerra sui civili, la natura del conflitto moderno, i suoi rapporti con la Storia d’Italia e con il lavoro dello stesso scrittore.
http://quartaradio.it/luigi-pirandello-per-la-grande-guerra-sei-novelle/
Colloqui coi personaggi – Capitolo primo (1915)
http://quartaradio.it/podcast/colloqui-coi-personaggi-di-luigi-pirandello-prima-parte/
In questa novella c’è un forte elemento autobiografico. Pirandello racconta che quando stava per scoppiare la 1 Guerra Mondiale, nel 1914 aveva messo un avviso per invitare tutti i suoi personaggi a non presentarsi più, a causa del grave momento che stava vivendo. Suo figlio, Stefano, stava per partire per la guerra.
Ma un personaggio viene lo stesso a trovarlo e gli dice che ai personaggi non importa nulla della guerra perché essi vivono in una realtà ideale, fuori dal tempo, in un universo parallello. Ai personaggi non importa nulla della guerra perché la guerra è solo un momento della storia che passerà. Allo stesso modo gli uccelli non ne sanno nulla e continuano a cantare e le rose a sbocciare. A P. non resta che conversare con i suoi personaggi
La camera in attesa (1916)
http://quartaradio.it/podcast/la-camera-in-attesa-di-luigi-pirandello-2/
Due sorelle e la loro madre aspettano con rinnovata speranza il ritorno del figlio/fratello tanto amato, di cui però non giungono da tempo più notizie dal fronte.
“…Voi lo sapete bene, ora, che la realtà non dipende dall’esserci o dal non esserci di un corpo. Può esserci il corpo, ed esser morto per la realtà che voi gli davate. Quel che fa la vita, dunque, è la realtà che voi le date…”.
Frammento di cronaca di Marco Leccio e della sua guerra sulla carta nel tempo della grande guerra europea (1917)
Marco Leccio è un ex garibaldino che ha combattuto nella battaglia di Bezzecca. Siamo ora alle porte dello scoppio della Prima Guerra Mondiale e Marco Leccio, all’età di 67 anni, vorrebbe arruolarsi volontario, insieme a figli e nipoti. Non verrà preso e seguirà le vicende belliche – come dice il lungo titolo del racconto – su delle carte geografiche e su “una plastica in rilievo di cartapesta colorata”, nel suo studio, piccolo santuario di ricordi della battaglia di Bezzecca combattuta il 21 luglio del 1866.
Quando si comprende (1918)
http://quartaradio.it/podcast/quando-si-comprende-di-luigi-pirandello-2/
L’azione si svolge nello scompartimento di un vagone ferroviario, in cui si riflettono il dolore e le angosce di tutto un paese allo scoppio della prima guerra mondiale. Tra i viaggiatori vi è in particolare una donna che appare abbandonata nel più totale cordoglio per l’imminente e inaspettata partenza per il fronte del suo unico figlio. Tuttavia la signora non è la sola a dover sopportare una tale sofferenza, giacché tutti i suoi compagni di viaggio hanno figli e nipoti da tempo partiti per la guerra.
Jeri e oggi (1919)
http://quartaradio.it/podcast/jeri-e-oggi-di-luigi-pirandello/
Allo sbigottimento dei soldati in procinto di affrontare quello che per molti di loro sarà l’ultimo viaggio fa riscontro lo «strazio» dei genitori ai quali è concesso di rivedere per «pochi momenti appena» i figli in partenza. Al rituale degli addii partecipa anche la prostituta Ninì, che a mezzogiorno era stata a tavola con i militari in partenza. Il giorno successivo, viaggiando in treno con il marito per tornare a casa, la signora Lerna, ancora sotto l’effetto del terribile «schianto» provato alla partenza del figlio, scorge la bionda Ninì ridere allegramente in compagnia di un giovanotto. Alla mamma di Marino che la osserva straziata dal dolore, la ragazza lancia uno sguardo mentre formula la lapidaria considerazione a cui il titolo della novella allude: «E non capisci che la vita è così? Jeri ho pianto per uno. Bisogna che oggi rida per quest’altro»
Berecche e la guerra (1919 -1934)
http://quartaradio.it/podcast/berecche-e-la-guerra-di-luigi-pirandello-parte-1-di-2/
http://quartaradio.it/podcast/berecche-e-la-guerra-di-luigi-pirandello-parte-2-di-2/
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la Germania, che sino ad allora rappresentava per il professor Berecche un vero e proprio oggetto di culto, diventa, da quel momento, sinonimo di guerra e di distruzione. Tutta la famiglia contrasta i suoi ideali: la figlia che ha il fidanzato in guerra, la moglie che non lo perdona per averle dato una vita priva di momenti di gioia.
La situazione diventa tragica quando il figlio Faustino non fa ritorno a casa per molte notti, la madre impreca e Berecche cade nella disperazione. Pochi giorni dopo arriva una lettera da parte del figlio che comunica alla famiglia che è in Francia a combattere per dimostrare che anche in Italia c’e un po’ di gioventù coraggiosa.
Berecche, nella sua esasperazione, pensa di arruolarsi nel reparto di fanteria volontaria. Comincia ad esercitarsi montando un cavallo, ma colto da visone, cade e si ferisce alla fronte. Dall’ospedale lo riportano a casa dove troverà il conforto della figlioletta Margheritina.
Fonte Ufficio stampa Aula39