La Lega Toscana: «Abolizione totale delle province, come prevede la legge già dagli anni ’70»

Con questa soluzione gli Uffici territoriali dello Stato sarebbero posti nelle città con più di 100mila abitanti

Sull’accorpamento delle province interviene anche la Lega Toscana, che esprime il proprio no all’area vasta e sostiene l’abolizione totale per snellire davvero la burocrazia italiana e la replica delle competenze:

«Se il governo tecnico voleva scatenare una guerra di campanile tra i comuni Italiani – afferma il capogruppo comunale Emilio Paradiso –  con la parziale soppressione delle province, c’è riuscito in pieno. Infatti, nel caso della nostra regione, abolirne 7 su 10 che senso ha se non quello di scatenare inutili guerre di campanile e polemiche a non finire. Se l’obiettivo è quello di risparmiare sui costi della politica e snellire l’elefantiaca burocrazia italiana, allora, come abbiamo sempre affermato noi della Lega Toscana le province vanno abolite tutte, come peraltro prevedeva una legge degli anni ’70 all’indomani delle istituzioni delle Regioni,  ma che nessun Governo ha mai avuto il coraggio di applicare. Carrozzoni spesso inutili e moltiplicatori di competenze, in particolare in presenza di grandi Comuni o piccole Regioni, molti dei quali potrebbero tranquillamente assorbirne le competenze, dividendosi il resto  con le Regioni. Per quanto riguarda la collocazione degli uffici territoriali come ad esempio Prefetture, Questure, Motorizzazione, ecc…non serve una grande mente “tecnica” per capire dove collocarli: la logica suggerisce di metterli nei grandi centri abitati, come ad esempio le città da 100.000 abitanti in su, o nella città più grande in caso di vaste aree dove non ci sono città con questo numero di abitanti. Non sembra poi così complicato: così facendo, oltre a risolvere il problema ai “tecnici” eviteremmo inutili campanilismi».

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