La magia e l’amore nell’ultimo film di Woody Allen
Riceviamo e pubblichiamo:
Il più recente film di Woody Allen tratta il tema della magia, dell’illusionismo, dei maghi. Protagonista maschile del film Magic in the moonlight, Colin Firth, nel ruolo di Stanley Crawford che fa spettacoli come mago Wei Ling Soo. Inglese, famiglia facoltosa, cultura razionale e sofisticata, con la passione delle magie e dei trucchetti necessari a compierle, egli stesso compie prodigi di illusione sui palcoscenici europei, raccogliendo gli applausi di un pubblico affascinato, forse anche più o meno ciecamente fiducioso delle sue insolite facoltà mentali. Nella realtà della vita, fuori dalle finzioni del palcoscenico, si diverte a smascherare con la sola forza della ragione falsi spiritisti e illusionisti da strapazzo.
Protagonista femminile Emma Stone, nel ruolo di Sophie Baker, anche lei illusionista, americana, di modesta provenienza e cultura parimenti modesta. Bravissima nel fare sedute spiritiche, fingere di entrare a contatto con i trapassati, ha una clientela di donne a caccia di esperienze insolite. Coprotagonista Marcia Gay Harden, nel ruolo della amatissima zia del mago/smascheratore di trucchi. Dotata da sottile ironia, capacità di osservazione e di ragionamento, è un valido punto di riferimento affettivo e mentale per il nipote.
Il film è ambientato nei primi anni trenta, sulla Costa Azzurra, fra straordinarie ville da multimilionari e panorami naturali mozzafiato. Signore sottili ed elegantissime, abiti e trine in delicate tinte pastello, cappellini, guanti e make up sofisticati descrivono le abitudini ed i gusti dell’alta borghesia, quella che sfiora la nobiltà, gente di solide fortune, portatrice di una cultura fatta di ragionamenti, scetticismo, ironia e batture fulminanti che, con levità e sorriso appena accennato, mai una risata sguaiata, discutono argomenti solidi e presenti in tutte le culture: la differenza fra il vero e il falso, fra apparenza e realtà, il magico ed i trucchi per crearlo, fino ad arrivare a diffusi credi religiosi, conseguenti abitudini e fatti di costume. La storia termina con l’affermazione dell’amore. Unica magia possibile, la scintilla dell’attrazione fra due esseri umani.
Film da vedere, anzi da gustare con attenzione ad ogni particolare verbale o di scena, adatto ad un pubblico capace di apprezzare la sofisticata cultura, lo spirito critico, la straordinaria capacità di affrontare argomenti seri con sorridente leggerezza e battute geniali. Woody Allen, autore del testo e regista del film.
Emanuela Medoro
8 dicembre 2014