“La mia non è una vita speciale…” Dario Brunori live a Palermo
“…perché la mia non è una vita speciale, ed è per questo che la voglio cantare….” , canta Dario Brunori nella sua “Nanà” e come dargli torto ??
Il suo esordio da solista avviene nel 2009, pubblicando “Vol.1 ” con la sua “Brunori SAS” il quale richiama volutamente l’azienda di famiglia, per ricordare i suoi studi e di come la nascita del cantautore “Dario Brunori” sia compiuta in una circostanza tutt’altro che analoga a quella musicale.
Vince il Premio Ciampi come miglior album d’esordio e nel 2010 raccoglie anche il Premio Tenco come miglior autore emergente.
Ho avuto la possibilità di ascoltare dal vivo Dario e la sua Brunori Sas venerdì 17 febbraio a I Candelai di Palermo, dove ha presentato il suo nuovo album datato 2011 “Vol.2 Poveri Cristi ” .
Al primo album d’esordio sono molto legata, ogni singola canzone ha un ricordo strettamente personale ma sono sempre stata fiduciosa e il Vol. 2 non mi ha per niente delusa.
Stessa ironia nei testi, nessuna banalità, la voce graffiante non è mancata, interessante la collaborazione dei vari artisti presenti nell’album: tutto ciò mi ha spinto sempre più ad essere presente al concerto.
Il tutto è stato organizzato dall’ Associazione Musiche di Maurilio Prestia.
Arrivata a I Candelai, ho subito notato una lunghissima fila che non mi aspettavo affatto. I giornali hanno snobbato l’evento e io non mi aspettavo tanta affluenza.
Il locale era pieno, il pubblico intergenerazionale e variegato.
Puntuale come non mai, arriva la “famiglia” sul palco. Le luci sono calde, colorate. Tutto è pronto e con una piccola introduzione di Dario – con addosso una camicia retrò e degli occhiali da intellettuale -la Brunori Sascomincia a suonare.
Si inizia con Come stai piacevole chitarra iniziale e testo di un realismo tale da rimanere impresso nella memoria,
si aggiunge Mirko Onofrio alla tromba, Stefano Amato al violoncello, Massimo Palermo alle percussioni, Dario Della Rossa alle tastiere e Simona Marrazzo ai cori. Il pubblico apprezza e canta, la scelta iniziale è azzeccata.
Si prosegue con Fra Milioni Di Stelle – ultimo brano concludente Vol. 2 Poveri cristi – con una dolcissima Simona Marrazzo ai cori, un arrangiamento e un testo malinconico dove i ricordi dei nati negli anni settanta si imbattono nelle esperienze di vita vissuta.
Mirko Onofrio introduce con la sua tromba Italian Dandy, Dario inizia a cantare e il pubblico lo segue. Il linguaggio è diretto, il pezzo si può definire romantico ma raffinato, si continua con Paolo, La Mosca e con Rosa , si accendono gli animi. I toni sono decisamente più folk, il pubblico balla e canta.
Con Una Domenica Notte, si ritorna a sognare e la gente si calma. La malinconia nei testi e nella voce di Dario è evidente… Ma a noi piace.
Le poche pause del concerto – introdotte da siparietti e scambi di battute con il pubblico – non sono mancate ed è così che si introduce “Nanà ” . Un simpatico Dario che si sottovaluta, scherzando convince due ragazzi a cantare, data la semplicità del testo del ritornello.
E poi ancora si continua con Tre Capelli Sul Comò, Il Giovane Mario, Lei, Lui, Firenze, Il Pugile, L’Imprenditore e Guardia ’82 sesto brano di Vol.1 – evidentemente più conosciuto – il pubblico si esalta e comincia a cantare, al ritornello, balla.
L’abile cantautore calabrese non si smentisce, conserva un linguaggio sobrio ma spietato. Contento ma non soddisfatto, alterato ma non volgare, graziato. Porta in primo piano le fragilità dell’animo umano, suscitando davvero una malinconia inspiegabile. Storie che accomunano un po’ tutti “esseri umani” differenti d’età.
Non manca il bis e ci delizia ancora con una carichissima Animal Colletti e a seguire ancora una splendida , romantica e divertente cover di Stella D’Argento con la quale si chiude il concerto.
Consiglio a tutti un bel live della Brunori Sas, adatto a tutte le età. Divertente, vero e sincero. Sono uscita con un sorriso sulle labbra, è stata una bella serata, un gran bel concerto nonostante l’acustica del locale non perfetta.
C’è chi dice che ricordi vagamente Rino Gaetano, chi Ivan Graziani, chi Antonio Di Martino… Le influenze musicali sono senz’altro evidenti ma a me ricorda semplicemente Dario Brunori.
Elisa Caruso