La recessione è finita, l’italia è ad una svolta

 

 

Recessione finita nel terzo trimestre. Lo afferma il Centro studi di Confindustria (Csc), che nelle previsioni colloca l’interruzione della caduta del Pil nel terzo trimestre di quest’anno e il ritorno a variazioni positive nel quarto (+0,3%). L’economia italiana è arrivata “al punto di svolta”, anche se la ripresa sarà “lenta”.

L’uscita dell’Italia dalla recessione ”sarà lenta”. Lo scrive il Centro studi di Confindustria nell’ultimo rapporto sugli scenari economici, sottolineando che ”sulla strada della ripresa persistono infatti rischi, interni e internazionali, e ostacoli. Cruciale – aggiunge – è la stabilità politica”.

Migliora stime Pil, -1,6% nel 2013 – Migliorano le previsioni del Centro studi di Confindustria (Csc) sul Pil italiano. Le stime diffuse oggi indicano una contrazione dell’1,6% per il 2013 (contro il -1,9% delle previsioni di giugno) ed una crescita dello 0,7% per il 2014 (dal precedente +0,5%).

-1,8 mln posti lavoro in 5 anni – Ancora in calo l’occupazione che nel quarto trimestre del 2013 toccherà “un nuovo punto di minimo” dall’inizio della crisi, con un milione e 805 mila posti di lavoro (indicati come Ula, Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) in meno rispetto a fine 2007 (-7,2%). Lo indica il Csc. La domanda di lavoro ritornerà a crescere “da primavera 2014”.

Pressione fiscale record,44,5% Pil 2013 – La pressione fiscale raggiungerà nel 2013 il valore record del 44,5% del Pil (dal 44% del 2012) e rimane molto alta nel 2014 (si attesterà al 44,2%). Lo scrive il Centro studi di Confindustria nelle nuove previsioni, aggiungendo che la pressione effettiva, escluso il sommerso, toccherà il 53,5% quest’anno e il 53,2% nel 2014.

Frena caduta consumi,-2,8% nel 2013 – Frena la caduta dei consumi. La spesa delle famiglie, infatti, dopo essere scesa del 4,3% nel 2012, diminuirà del 2,8% quest’anno e dello 0,1% il prossimo. Il Centro studi migliora quindi le precedenti previsioni di giugno che indicavano rispettivamente -3,0% e -0,3%.

Botta e risposta Squinzi-Saccomanni sulle risorse –  “Pensiamo che servano almeno 4-5 miliardi subito” da destinare alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine del convegno del Csc, riferendosi alla programmazione della legge di stabilità.Squinzi a Saccomanni, no miracoli ma risorse possibili

“Proponiamo cose urgenti da fare. Non siamo per il tutto e subito. Non crediamo nei miracoli ma vogliamo credere nella possibilità di reperire le risorse necessarie” innanzitutto per tagliare il cuneo fiscale. Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, rivolgendosi al ministro dell’Economia, ospite del Csc, sul Patto di Genova.

Saccomanni, incertezza politica pesa su spread  – ”L’intervento congiunturale che doveva essere fatto è stato fatto ed è stato forte”. Così il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni alla presentazione del rapporto Csc, spiegando che è avvenuto in un contesto con ”tensioni politiche che hanno la tendenza di scaricarsi sull’agenda economica, riducendo i margini”. ”L’Italia continua ad avere un problema per cui paga il costo dell’incertezza politica, che e’ in gran parte di generazione interna, che si riflette sui nostri spread. Anche le vicissitudini del superamento della Spagna riflettono” questa percezione degli investitori.

Fonte: Ansa

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