La situazione legislativa del CBD in Italia e in Europa
Nonostante sempre più persone stiano apprezzando i prodotti a base di CBD, cioè la cannabis light, priva del principio attivo psicotropo (che è il THC), la legge italiana e quelle della gran parte dei paesi europee procedono spesso su binari diversi. Alcune nazioni, infatti, stanno cercando di far passare la legalizzazione della coltivazione di canapa contenente CBD poiché i vantaggi sono, in alcuni casi, schiaccianti. Allo stesso tempo, altri stanno ancora limitando l’accesso ai prodotti CBD in questi giorni. Per farsi un’idea del quadro generale puoi anche consultare questo link.
La situazione in Italia
In Italia il consumo di cannabidiolo non è vietato dalla legge. Sulla coltivazione di cannabis light la situazione è più complicata. Da un lato la legge permette la coltivazione per la produzione di fibre o per altri usi industriali, mentre dall’altro le sue parti sono considerate pianta da droga. I produttori, a causa di questa doppia interpretazione hanno avuto parecchi problemi legali (vincendo comunque le cause contro lo Stato).
Per quanto riguarda i prodotti derivati, per uso medico serve la ricetta, mentre senza prescrizione medica si possono acquistare tutti quei prodotti che contengano meno dello 0.6% di THC e che siano venduti come “additivo alimentare”.
Cosa dice l’Unione Europea
Per l’Unione Europea la circolazione del CBD è legale. L’Italia, quindi, non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo legalmente prodotto in un altro Stato membro, se tale prodotto è estratto dalla pianta di Cannabis Sativa nella sua interezza. Molti paesi dell’UE consentono l’acquisto di prodotti a base di CBD purché contengano meno dello 0.2% di THC, ma il CBD in sé può essere considerato tecnicamente illegale, come nel caso del Belgio.
La situazione in alcuni paesi del Centro Europa
Sebbene l’uso medico della cannabis richieda una prescrizione medica, l’acquisto di CBD è legale in Germania, a condizione che il prodotto contenga meno dello 0.2% di THC. Allo stesso tempo, il regolamento sui nuovi alimenti vieta la vendita di edibili infusi con CBD, ma si possono comunque scegliere altri formati di prodotti CBD. In Danimarca, la legge afferma che l’uso della cannabis è limitato per scopi medici e scientifici e, per utilizzare la cannabis in qualsiasi forma, è necessario disporre di un certificato medico.
La situazione in alcuni paesi del sud ovest dell’Europa
In Francia il CBD è legale solo se acquisti prodotti CBD con lo 0.3% di THC. Anche la Spagna è piuttosto liberale e la coltivazione per uso personale è legale. Tuttavia, è vietato vendere articoli infusi di CBD come materiali di consumo. Possono essere venduti come cosmetici e devono essere etichettati come “prodotto tecnico” o “solo per uso esterno”. I prodotti CBD venduti in Spagna devono contenere anch’essi meno dello 0.2% di THC.
La situazione in alcuni paesi dell’Est Europa
La situazione in Est Europa è molto diversa, sia perché alcuni grandi paesi non fanno parte dell’Unione Europea, sia perché non c’è così tanta tolleranza. In Austria, ad esempio, puoi acquistare legalmente fiori, hashish ed estratti di cannabis con meno dello 0.3% di THC online e nei negozi se sono etichettati come prodotti per aromaterapia. Anche in Croazia, ultimo paese ad entrare nella UE, i prodotti CBD derivati dalla canapa sono legali, purché la quantità di composto THC non superi lo 0.2%. Lo stesso accade a Cipro, se contengono meno dello 0.3% di THC e nella Repubblica Ceca. I prodotti CBD derivati dalla canapa sono legali in Polonia, a condizione che non superino lo 0.2% di THC in nessun momento durante la produzione. In Romania, l’uso ricreativo della cannabis è vietato ma è consentito per scopi medici purché il suo contenuto di THC sia inferiore allo 0.2%.
La situazione fuori dall’Unione Europea
In Albania, ad esempio, la legge non fa distinzione tra CBD e cannabis. Ciò significa che il CBD non è vietato, ma non è nemmeno consentito. Tuttavia, l’uso privato e personale della cannabis è consentito se l’utente ne ha solo una “dose singola”. Anche la Bielorussia non fa distinzione tra cannabis e canapa in termini farmacologici. Pertanto, è illegale produrre, distribuire, vendere o possedere qualsiasi forma di cannabis per scopi sia ricreativi che medici. In Russia tutti i prodotti a base di cannabis sono vietati, non importa quanto THC contengano. Pertanto, le persone non possono possedere, vendere o acquistare prodotti CBD nel paese.
In conclusione
In Italia la legalità del CBD è ancora oggetto di controversie e di interpretazioni legislative che mettono a rischio soprattutto i coltivatori. In ogni caso, prodotti di canapa light in libera vendita, sicuri e garantiti, si possono trovare su Justbob, uno degli e-commerce più conosciuti del mercato.