La verità fa male ai “buoni”
Riceviamo e pubblichiamo:
Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti. (Martin Luther King)
Ho sentito alla televisione e letto sui giornali che la frase di Beppe Grillo: “Lo Stato italiano ha fatto più danni che la mafia” ha fatto molto scandalo, ma perché?
Per non rischiare di essere crocefisso anch’io come il nuovo leader politico, inizio subito a dire che a me i mafiosi fanno schifo, ma non mi fermo solo a quelli noti, a me fanno schifo anche, e ancor di più, alcuni uomini di Stato, alcuni notabili, alcuni professionisti che lottano contro la mafia per nascondere di essere mafiosi.
Lo sanno anche i bambini che nella seconda guerra mondiale gli americani per sbarcare in Sicilia avevano stretto patti con la mafia siciliana. E che la Sicilia è sempre stata un serbatoio di voti della vecchia Democrazia Cristiana prima e del movimento berlusconiano dopo.
Lo sanno anche i bambini che alcuni uomini noti dello Stato hanno sempre usato i mafiosi per i loro scopi e quando non servono più li gettano e li murano vivi, ma senza la politica la mafia non potrebbe esistere. C’è una strategia in comune fra lo Stato-mafia e la mafia-Stato: entrambi hanno interesse che l’ergastolo in Italia non sia abolito, giacchè in caso contrario il primo perderebbe un comodo nemico da sfruttare politicamente in sede elettorale e il secondo perderebbe il suo esercito, perché è risaputo, come è successo con la lotta armata, che se i criminali avessero una speranza di rifarsi una vita, molti abbandonerebbero le organizzazioni malavitose.
Lo sanno anche i bambini che la mafia è il braccio armato dei politici e dei poteri forti, perché la mafia che spara senza quella dei colletti bianchi non potrebbe esistere. E i mafiosi quelli veri e potenti in carcere non ci entrano, non sparano: lo fanno fare agli altri, non si fanno processare e spesso si fanno le leggi ad personam.
Lo sanno anche i bambini che la bandiera della lotta alla mafia fa comodo a tutti ed è sempre pronto a sventolare quando si cerca un nemico e lo abbiamo visto anche nell’attentato a Brindisi, dove, ancor prima di sapere con certezza la matrice, molti politici, per nascondere i loro problemi, e altri personaggi per cercare visibilità e consensi mediatici, hanno sfruttato la morte di una ragazzina.
In tutti i casi, qualunque sia la matrice di quel vile attentato, le schegge impazzite non ci sono solo fra i buoni ma anche fra i cattivi. Qui nel carcere di Spoleto a suo tempo abbiamo scritto, firmato e diffuso questo documento:
“I detenuti, ergastolani e non, in lotta per la vita di Spoleto, che da anni conducono una lotta pacifica, politica, di giustizia sociale e d’impegno morale, apprendendo con dolore e sdegno quello che è successo in Puglia, condannano con tutte le loro forze, senza se e senza ma, il vile attentato di Brindisi. E trasmettano alla città, ai feriti e ai parenti della giovane vittima, solidarietà e condoglianze.
A mio parere Beppe Grillo ha ragione, lo Stato Italiano e la sua classe politica hanno fatto più danni della mafia, perché la legalità prima di pretenderla bisogna darla e ogni Stato ha i suoi mafiosi che si merita.
Carmelo Musumeci
Carcere Spoleto 2012
Attentato terroristico mafioso a Brindisi:
bruciano le prove, scompaiono i complici.
http://www.ilcittadinox.com/blog/attentato-mafioso-a-brindisi-bruciano-le-prove-scompaiono-i-complici.html
Gustavo Gesualdo
alias
Il Cittadino X