L’amore per una madre rivive nella pagine di Simona Atzori
Un’autrice che continua a raccontare…
di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)
La sensibilità umana e l’amore genitoriale non hanno e non possono avere limiti, così come l’amore filiale, soprattutto quando riconoscenza e dedizione rappresentano sentimenti che non hanno eguali. Quindi non solo espressione di un “mero” rapporto affettivo (seppur profondo) ma anche di valorizzazione del ruolo di un genitore che non si potrà estinguere, nemmeno dopo la sua scomparsa. Sono questi i principi e i sentimenti di Simona Atzori che, dopo il successo della prima pubblicazione “Cosa ti manca per essere felice?” (Ed. Mondadori), con il suo secondo libro “Dopo di te” (Ed. Mondadori, pag. 150, euro 17,00), ha voluto ripercorrere l’intenso rapporto con la sua famiglia, e in particolare con la madre Tonina. Una vicinanza ed un legame che l’autrice descrive con dovizia di particolari, dai quali emergono i tratti più delicati (e più materni), una sorta di affettuosa complicità non certo fine a sé stessa ma avvalorata dalla profonda e reciproca comprensione.
Ma la pubblicazione rappresenta un sentito e doveroso tributo alla mamma che, con la sua morte, ha lasciato innumerevoli esempi di amore e bontà, non ultimo la “compostezza” del dolore e della sofferenza, non tralasciando il pensiero per la sua Simona che, nonostante fosse nata priva degli arti superiori, l’ha cresciuta portandola alla piena autonomia…, raggiungendo notevoli traguardi socio-culturali e professionali. Ma non solo. Man mano che i giorni venivano meno l’intensità del dialogo tra madre e figlia portava alla luce un percorso esistenziale ricco di aneddoti, e più intensamente delicati commenti sull’evolversi della patologia e delle terapie durante la degenza in ospedale. Ma ogni volta un nodo in gola alternato ad un pianto liberatorio ne segnava l’evoluzione, e soprattutto il pensiero di perdere una mamma “particolare”, un luminoso raggio di sole dal calore intenso tale da far scaturire “l’egoistico”(ma naturale) pensiero: “Dopo di te”. Un dopo che l’autrice non fa solo suo, ma si riflette sul più ampio concetto dell’esistenza umana, e le sue profonde emozioni di un distacco hanno dato corpo a quest’opera, che vuole essere anche una dedica a mamma Tonina. Un compimento sentito e partecipativo con la certezza di non averla persa, e con l’illusione, forse, di riabbracciarla in ogni dove… anche sul palco di una sua rappresentazione artistica o, più semplicemente, vederla raffigurata sorridente in un ritratto dipinto con “le mani” che ha lasciato in cielo e che lei non hai mai reclamato…
Oggi Simona è una apprezzata pittrice e ballerina classica a livello internazionale; tiene conferenze, incontri ed esibizioni un po’ ovunque, la cui bravura e determinazione costante trovano conferma nella sua cristiana convizione, come ha dichiarato in una recente intervista: «Non mi sono mai chiesta con dolore perché Dio abbia voluto che proprio io nascessi così, senza le braccia, ma ho sempre pensato perché Dio invece mi avesse dato così tanto. Mi ha semplicemente disegnata così perché mi aveva in mente così». Parole di fede che non si può che condividere, almeno come esempio di attaccamento alla vita e a tutto quanto può offrire…