L’angolo della poesia: “Adorabili Tarli” di Gaetano Marino
Quella dei chioschetti (meglio noti come “baretti”) del Poetto, la grande spiaggia di Cagliari, è una vicenda controversa, ben lontana dall’esser risolta: demoliti poi ricostruiti e riaperti, quindi di nuovo chiusi e in via di demolizione… Abusivi o no? Funzionali o deturpanti? Alle autorità competenti l’arduo compito di trovare una risposta … che possibilmente tuteli gli interessi di tutte le parti in causa.
In attesa del responso, alcuni cagliaritani manifestano per salvarli; altri, invece, si rallegrano di vederli chiusi o, perlomeno, di vederne scomparire le macerie dopo le ultime demolizioni. Tra questi ultimi, l’attore Gaetano Marino, che a questa situazione si è ispirato nel comporre «una lettera in poesia»
Versi bellissimi «per una spiaggia che finalmente ritorna a se stessa, in un desolato cimitero di bar, chioschi e balere, abbandonati alla furia del Maestrale.» Come siano nati è sempre lui a raccontarlo: «Da qualche settimana hanno finalmente levato quella lordura dei baretti al Poetto di Cagliari, che donavano solo immondizia e malattie ai malcapitati avventori del giorno dopo… Ebbene, qualche tempo fa mi trovavo di passaggio in quei luoghi reduci dallo tsunami della legalità e pensavo al tempo fuggito trascorso in quelle stazioni “quando beltà splendea”, tra balocchi e giochi amorosi… ed ecco che cosa quelle demolizioni mi hanno ispirato…»
Adorabili Tarli – TH26
Un portone stanco
tra i suoi adorabili tarli
e le sue battaglie sfinite
dimora solitario
Doma i suoi ginocchi
rugginosi
sorpreso al gelo sabbioso
nell’abbandonare
le trascurate sere
Ti vedo come rifugio
da sempre
di nervi e di ossa
trascorse
Proteggi In quel giardino
che sa di mare
Affollato di Tassi e Sileni
Una vela
al vento maestro
appare trascinata
nelle pieghe
come un ricordo
caduto per caso
e ricamato
di perle sbiadite
Tutto appare muto
a chi dissolve
mentre al divorato
dall’abbandono
si agitano
le spoglie vuote
Ora vedo
il cielo imbiancare
Ora vedo
l’arida erba cattiva
ma la veglia dei sordi
non vedo
Angeli dell’inferno irrequieti
Abbandonati nelle nostre parole
Possano loro donare il ritorno
Ma poi… si cade
e si cade ancora
Ma poi… si cade
e si cade ancora
Con questa lettera in poesia Gaetano Marino ha anche realizzato un suggestivo video (sua la voce recitante), impreziosito dalle musiche di TH26, il progetto musicale di Corrado Altieri: