L’angolo della poesia: “Allora come oggi” di Carlo Rossi
8 settembre 1943: l’Italia firma l’armistizio con gli Alleati.
Questo, da studenti, abbiamo memorizzato nella cronologia della Seconda Guerra mondiale. Non tutti, però, abbiamo imparato o comunque oggi ricordiamo che, in realtà, quel giorno il generale Badoglio diede, via radio, l’annuncio ufficiale di quanto avvenuto qualche giorno prima. L’armistizio, infatti, fu firmato a Cassibile, in Sicilia, il 3 settembre.
73 anni dopo, con un’altra sua bella e intensa poesia, Carlo Rossi ci aiuta a ricordare questo evento, gli anni bui del Fascismo e della Guerra, ma anche e soprattutto il valore della Resistenza. Un valore che vogliamo ampliare fino a intendere la volontà di non crollare davanti ad alcuna difficoltà: guerre, nemici ma anche qualunque evento avverso che rischi di intrappolare l’Uomo in un perenne «freddissimo inverno».
Allora come oggi
Mi ricordo
Quando mi parlavi dell’otto settembre del quarantatre
Delle macerie intorno all’idea d’Italia
Di tuo padre morto il 27 dicembre
E di quella madre
Che viveva con due figlie piccole
Da proteggere dai branchi di lupi
Nazisti
Perché era la moglie di un socialista
E di quei due figli giovani
Introvabili
Che combattevano con i partigiani
A vent’anni
E mi ricordo anche quando mi racconti
Di tua madre che sotto le bombe
Degli alleati e tu piccola stella piangente
Ti diceva non avere paura
Invece di consolarti
E di come le chiesero
Di guidare la resistenza
Mi ricordo di questa speranza
Ritrovata nel buio
Di una apparente notte senza
Fine
E poi venne di nuovo l’alba
E con essa la gioia
E riusciste indenni
Ad attraversare la porta
Di quel freddissimo inverno