L’angolo della poesia: “I bu” di Tonino Guerra
La settimana scorsa si è spento a 92 anni il poeta romagnolo Tonino Guerra.
Per omaggiarlo, abbiamo scelto una sua poesia dal titolo I bu (I buoi), che prosegue idealmente il discorso avviato, mercoledì scorso, da Fulvio Musso sul nostro giornale con il suo brano Meglio morto che vivo.
I bu (I buoi)
Andé a di acsè mi bu ch’i vaga véa,
che quèl chi à fat i à fatt,
che adèss u s’èra préima se tratour.
E’ pianz e’ còr ma tòtt, ènca mu mè,
avdai ch’i à lavurè dal mièri d’ann
e adèss i à d’andè véa a tèsta basa
dri ma la còrda lònga de’ mazèll.
(Traduzione a cura di Giorgio de Luca)
Ditelo ai miei buoi che è finita,
che il loro lavoro non ci serve più,
che oggi si fa prima col trattore.
E poi commoviamoci pure a pensare alla fatica
che hanno fatto per mille anni
mentre eccoli lì che se ne vanno a testa bassa
dietro la corda lunga del macello.
Vi ricordiamo che potete sempre inviarci i vostri versi, accompagnati da una breve autobiografia ed eventualmente da una vostra foto, via e-mail a ilmiogiornale@infinito.it
lapidaria, toccante soprattutto per l’immagine finale della lunga corda che li conduce a fine Emanuela