L’angolo della poesia: “Il navigar” di Annamaria Romito
Accogliamo oggi nel nostro Angolo una nuova voce: Annamaria Romito.
Ecco cosa ci racconta di sé: “Sono nata a Napoli nel 1952, attualmente residente a Reggio Emilia dal 1993. Ho cominciato a scrivere poesie da ragazzina appena adolescente … Era il tempo di Peppino Di Capri, quando cantava “Luna caprese”, e già scrivevo poesie in dialetto e in italiano, quindi sempre propensa ai sogni da scrivere. Poi si diventa adulti e si comincia a sognare di meno e a circa 22 anni ho smesso.
Mi sono sposata e ho avuto tre figli; una vita non facile da sempre. Ma 10 anni fa ho ripreso la notte a scrivere, il mio è stato un bisogno quasi fisico, dovevo, altrimenti sarei impazzita, e se oggi son qui è stato solo perché una mia amica mi ha letto e mi ha detto di farli vedere ad un editore. Così ho pubblicato ed ho continuato, scrivendo prose e poesie, facendo dei libri: il primo “Maree”, poi il secondo “’nu core ca’ parla”, che contiene anche poesie in dialetto e una prosa sulla concezione della parole “amore”, infine il terzo, che è la riedizione di “Maree” ma in più ci sono 40 poesie. Ho scoperto che lo scrivere è una cosa che mi appartiene e che faccio senza fatica e con gioia infinita.
Oggi uso la rete per cantare le mie parole e sono felice di sentire che molti le apprezzano. Ecco, questa sono io, niente di più e niente di meno, semplicemente Annamaria Romito.”
Ed ora vi lasciamo alla lettura dei suoi versi:
Il navigar
Non ha senso navigare sulle ali di un ricordo,
ma le tue piume sparse rammentano
fruscio di palpiti frementi.
Si accostano e malamente annidano
speranze vane, gioie perdute,
mentre un tempo stanco si allontana
da un tramonto morente,
ivi nascosta la buia notte
stende un velo pari all’oblio
volutamente dormi
volutamente sogni