L’angolo della poesia: “Ti voglio bene” di Luigi Violano

Oggi, durante il solito “tran tran” lavorativo, sommersa da notizie di ogni tipo, dal gossip alla cronaca nera, dalle violenze alle storie di sesso, mi sono sentita travolgere dalle emozioni, quelle semplici, intrinseche, che spesso rimangono celate e occultate dallo stressante vivere quotidiano.

Cos’è stato? Un semplice verso poetico, che ormai sembra essere parte della letteratura del passato, ma che invece a mio avviso dovrebbe far parte del quotidiano di ognuno di noi. L’autore di questa breve poesia è Luigi Violano, un giovane autore Pugliese che studia per laurearsi in lettere Moderne a Foggia e che dell’arte vuole farne il suo mestiere. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti, ha lavorato per vari giornali locali e provinciali. Come Poeta, ha pubblicato due raccolte di liriche: ”Melodie Giovanili” (2001) e ”Tra le righe del tempo” (2007). Inoltre, dal 2006, è anche autore di testi musicali e fa parte  della compagnia teatrale sanseverese ”Teatro Terra”.

Ecco qui la sua ultima fatica:

Ti voglio bene

Ti voglio bene,

al di là di come pensi sia la religione.

Te ne voglio per quella linfa di poesia

che alimenta la nostra vita e fa di noi

poeti con la luce divina

accesa dentro al cuore.

Il deserto, anche quello,

per noi, è ispirazione.

La vita è una corolla di rosa

che si schiude

nel prato della roccia

dove scorre acqua pura,

linfa che suscita la sete

di giustizia e rende

eterno il vivere.

Dedicata ad una stella nuova. 


Giusy Chiello

10 thoughts on “L’angolo della poesia: “Ti voglio bene” di Luigi Violano

  1. Luigi è un ragazzo “d’altri tempi”, fortunatamente nato in questi tempi,. a ricordarci come può e deve essere un animo nobile e sensibile.

    Ho la fortuna di essergli amica.

    Bravo, caro amico, e “ad majora, semper”!

    Rosanna

  2. Conosco Luigi e so quanto sentimento mette nelle sue poesie.
    Alla poesia lui da’ tutto. Ti voglio bene

  3. Giusy Chiello:

    Il tuo italiano è in attesa di moderazione!

    Esiste “Un tram che si chiama Desiderio”, ma non, “Un tram che si chiama Agliana”!

  4. Grazie per la correzione di quel “tram tram chiamato desiderio”, che probabilmente nasce dal desiderio di fuggire da notizie allucinanti che sprofondano il nostro paese nelle barbarie. Ringrazio i lettori per l’attenzione che pongono nella lettura dei miei servizi che stavolta è servita a correggere un lapsus che ad un giornalista può accadere. 😉

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