L’angolo di Full: “La vicina di casa”

libellula

libellulaLa vicina di casa

S’è trasferita nella mia zona da qualche tempo. È carica di anni e piuttosto schiva… un po’ meno con me, devo dire, forse perché, giovane, non lo sono da un pezzo.
A volte viene a trovarmi, ma senza disturbare, senza proporsi. Si ferma in fondo al giardino e siede sulla panchina in riva al laghetto, lo sguardo che volge intorno, oppure penzola nell’acqua, sospeso tra due mondi.

Prima o poi la raggiungo e m’accovaccio sul solito sasso, ma parliamo ben poco. Mi indica una ninfea appena sbocciata, oppure ci lasciamo rapire da una libellula blu. Dopo un po’ si alza e se ne va adagio lungo il sentiero che conduce in strada.
Per campare svolge lavoretti a domicilio e s’è presa un impegno anche con me. Ogni tanto le chiedo quando verrà a concluderlo e lei annuisce come a dire: prima o poi.
Oggi le raccolgo il cappello di paglia che s’era impigliato in un ramo. Mi guarda benevola così ne approfitto per dirle una cosa che mi sta a cuore: «A proposito di quel lavoretto, bisognerà provvedere per il cane… ci tengo molto». I suoi occhi sembrano infossarsi ancor più mentre li ferma nei miei: «In qualche modo risolveremo, stia tranquillo.»
fulvio mussoButtiamo lo sguardo sulla collina dove un temporale gonfia le sue nuvole caricandole a salve. Ai primi botti, lei si alza e se ne va.
«Ehi!», la chiamo. A causa dell’età, ogni volta scorda o perde qualcosa: «Ehi! il pass.»
«Capisco, ma se aspettiamo troppo è peggio», mi fa mentre raccatta il pass a forma di falce e se lo pinza al bavero.
Mi dimentico sempre che Lei legge il pensiero.

Fulvio Musso

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