Lanzarote: César Manrique, la casa e la Fondazione
A Lanzarote César Manrique è ovunque, cominciando dall’aeroporto a lui dedicato, nella foto, per poi procedere nelle varie opere da lui create: Jameos del Agua, Mirador del Río, Jardín de Cactus, Timanfaya, tanto per citarne qualcuna. Del resto Lanzarote è César Manrique, perché a lui deve l’impronta paesaggistica plasmata con la natura, ma tesa ed adattata ad una economia fortemente turistica. Le sue case bianche, che ricordano a tratti quelle delle isole greche o della nostra Ostuni, si frappongono nettamente con quella terra nera e desertica. Il contrasto è marcato e in questa sua selvaggia bellezza che tanto cattura l’occhio del viaggiatore s’incunea il mare a lambire una spiaggia sabbiosa e spesso scura, quasi nera.
Tra le opere più belle che ho avuto la fortuna di ammirare vi è la casa stessa di Manrique, oggi museo e fondazione a lui dedicata, abitazione dove l’artista visse per vent’anni e della quale vi mostriamo alcune immagini. La dimora è stata costruita in 5 bolle vulcaniche dopo il trasferimento dell’artista, nella metà degli anni ’60, sull’isola che gli aveva dato i natali. L’entrata conduce ad una scala che porta giù, sottoterra, e quello che vi si trova ha dell’incredibile: una piscina, una pista da ballo, salotti ed angoli tra le rocce che fungono spesso da pareti, mentre ai piani superiori, le stanze dove dormiva Manrique e la cucina, oggi sono sale espositive permanenti delle sue opere. Quello che sorprende del lavoro di Manrique è il fatto che dopo aver ideato e progettato le sue opere architettoniche l’artista le realizzasse con tecnici e operai in prima persona.