L’attualità di una “cantantessa”
L’istinto che sta guidando l’ispirazione della cantante catanese Carmen Consoli è diventato infallibile. Come l’affilata penna di uno scrittore che con l’età guadagna esperienza e senso del racconto, le sue ultime creazioni hanno anticipato, tratteggiandoli in maniera sempre più nitida, attraverso una scrittura cesellata e ruvida al contempo, tematiche di scottante attualità. Anno dopo anno, accanto a una ricerca acustica maturata grazie anche alla sempre fertile collaborazione con musicisti, compositori per il cinema e noti esponenti della musica d’autore, insieme a una costante crescita dello spessore lirico dei suoi testi, si avverte una sorta di sesto senso per le tematiche prescelte. Di un intuito nell’interpretare l’oggi che parte da emozioni e rabbia per giungere a un grado di consapevolezza nuovo, che trova la quadratura del cerchio in canzoni crudeli e ironiche, scandalose e politiche, agrodolci proprio come la sua Sicilia.
Mio Zio, brano folk n’roll contenuto nell’album Elettra (2009) e il singolo a luci rosse AAA Cercasi, estratto dalla raccolta Per Niente Stanca (2010), sono gli esempi più lucidi della sconvolgente immediatezza analitica raggiunta dalla cantantessa, che sembra ormai possedere la statura artistica per potere contribuire alle analisi sociologiche del nostro paese, sapendone sapientemente mimare le ossessioni mediatiche.
Eletta miglior canzone 2010 dal contest musicale Italian Music Festival, Mio Zio ha un incipit misterioso e agreste che la può avvicinare a un cuntu di Rosa Balistreri. È però un cuntu maledetto fin dalle prime parole: Ho messo un rossetto rosso / In segno di lutto / E un soprabito nero / Era un uomo distinto mio zio.
Segue un crescendo di chitarre elettriche che conduce a un refrain incardinato a ‘immagini’ di terrificante scabrosità: Brava bambina fai la conta / Più punti a chi non si vergogna / giochiamo a mosca ceca / Che zio ti porta in montagna.
Nel ricevere il Premio Amnesty 2010 per la canzone, la Consoli ha dichiarato che “la famiglia è il luogo fisico e ideale nel quale dovremmo trovare sempre rifugio e protezione e invece diventa troppo spesso il teatro di mostruosità che tendiamo a nascondere dietro il perbenismo, l’ipocrisia e la menzogna”.
Mio Zio è stata premiata a luglio, tre mesi prima dell’infuriare sui media nazionali del “Caso Avetrana”. Giornali e tv non parleranno d’altro per mesi, con i contorni della vicenda raccontata in un primo momento (un paesino del sud Italia, lo zio che porta la nipote in campagna per abusarne, la madre della vittima incapace di versare lacrime, il lutto) terribilmente simili ai testi della Consoli. Le indagini riveleranno in seguito un quadro più complesso e tutt’ora sfaccettato in diverse ricostruzioni giornalistiche, ma l’immaginario collettivo dei fan della cantante e di un pubblico più ampio è ormai autorizzato a connessioni forse fortuite, ma certamente automatiche, tra il brano di Elettra e il fatto di cronaca nera.
Circa un anno prima, un altro fatto d’interesse nazionale aveva incollato gli italiani dinanzi ai teleschermi: l’escort Patrizia D’Addario dichiarava, in diretta tv ad Annozero, di essere stata ingannata dalle promesse dell’imprenditore pugliese Giampaolo Tarantini e il premier Silvio Berlusconi, in merito a una paventata possibilità di una carriera politica nel Pdl.
Quella vicenda è alla base, per stessa ammissione della cantante, dell’ispirazione che ha portato ad AAA Cercasi, trascinante, psichedelico nuovo singolo dance-beatbreak.
Una brano che gioca con una base elettronica e uno sciame di ansimanti voci campionate che hanno permesso di estendere il senso della canzone, ponendola in riferimento al “Caso Ruby”.
Infatti, se inizialmente il testo sembra denunciare con mordace e cruda ironia i fatti della vicenda dell’imprenditore pugliese (Cercasi apprendista / Virtuoso onesto imprenditore garantista / Offre a donzelle in carriera / Un’opportunità di ascesa inaudita), il groove sale di giri quanto la satira e l’ingigantirsi del problema: Aaah come baceresti se dovresti fare cinema / Scena prima ciak motore azione poi si gira / O forse ti interessa la politica / Aaah ministro degli affari a luci rosse o di cosmetica / Al giorno d’oggi tra i due sessi non vi è differenza / Il bel paese premia chi più merita.
Siamo di fronte a testi in grado di dare del tu a De Andrè e Paolo Conte, un’artista che ha ormai raggiunto uno stato di forma encomiabile.
Versi colti per parlare di bassezze, satira intelligente per denunciare scandali politici, elaborata ricerca coi lap top per attaccare il potere dei vecchi miliardari: è questa l’attualità di una cantautrice che ha duettato l’estate scorsa col mito del punk Patti Smith, ma che trova anche il modo di andare puntualmente a Sanremo (Con Battiato e Luca Madonia nel 2011, come ospite speciale e interprete di Nilla Pizzi nel 2010).
Proprio l’abitudine del Festival testimonia, infondo, la necessità di Carmen Consoli di rimanere in contatto con la dimensione più popolare e seguita della musica italiana, ma a ciò contribuirà, e in modo incalcolabile e con effetti che si protrarranno negli anni, anche l’inatteso mainstream autoriale di Mio Zio e AAA Cercasi.
Anastasi Andrea
Analisi arguta! Grande Andrea!
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