Le buone azioni di ogni persona possono tradursi in rivoluzione.
Il 31 dell’anno mi crea da sempre uno stato d’animo inquieto. Mi sento scombussolata, fragile, vulnerabile. Un altro anno che va via e porta con sé i turbamenti della vita, il pensiero costante delle brutalità del mondo, le ingiustizie, l’oppressione dei popoli… il brindisi di capodanno è un bicchiere di lacrime, dove dentro ci sono paure, ansie, emozioni, compassione per i disperati, per gli animali abbandonati per strada, per i bambini affamati. Invoco l’universo e chiedo pace nel mondo, e sento addosso tutto il dolore di questa vita, che tocca tutti, nessuno escluso.
Non mi interessa il lusso, la ricchezza, lo sfarzo, gli abiti firmati. Quello che desidero e per cui prego è la giustizia. Quello che chiedo è una politica onesta, che operi per il benessere dei cittadini, una politica che rinunci ai privilegi e dialoghi con i cittadini, e che promuova la giustizia sociale.
Prego per la solidarietà e per la pace tra i popoli.
Vorrei che tutto il mondo cantasse “Imagine” e fermasse l’orrore dei bombardamenti.
Preghiamo tutti per il bene. Siamo gentili con il nostro prossimo. Accogliamo il nuovo anno con questi sentimenti.
Le buone azioni di ogni singola persona possono tradursi in una rivoluzione.
Giovanna Galasso