Le opere di Eva Fischer a Roma per il Giorno della Memoria

Eva Fischer all’Accademia d’Ungheria

Opere  della pittrice marguttiana esposte  dal 24 gennaio  al 9 marzo  per il Giorno della Memoria 2014

 

Alle ore 11.00 del 24 gennaio si inaugurerà presso l’Istituto Balassi-Accademia d’Ungheria in Roma, la mostra “Camminando nella valle dell’ombra…”, in memoria della Shoah.

Quest’anno si celebra il 70° anniversario della Shoah in Ungheria e tra gli artisti presenti non poteva mancare Eva Fischer.

Nata nel 1920 nella ex-Jugoslavia, ma di famiglia ungherese, dall’immediato dopoguerra, Eva sale alla ribalta della cultura mitteleuropea ma allo stesso tempo italiana. Colorista ed oggi ultima rappresentante la scuola romana del dopoguerra, fra le sue tematiche restano celebri le personalizzazioni delle biciclette,  i paesaggi mediterranei, i mercati rionali romani, ma anche quel diario tenuto segreto anche ai suoi familiari per quasi 40 anni, con tutta la drammaticità del periodo delle deportazioni, che non l’ha mai abbandonata.  La crudeltà nazista strappò ad Eva oltre trenta parenti tra i quali  il padre Leopold, rabbino capo e grande talmudista.

La mostra è curata da Pál Németh e Francesca Pietracci ed è stata realizzata con il patrocinio della Comunità Ebraica di Roma e del “Touro University Rome”. Fino al 9 marzo verranno mostrati la testimonianza, il ricordo e le interpretazioni attraverso  i  quadri,  le  sculture  e  le  fotografie  degli  artisti  ungheresi  Szabolcs  Simon  e  István  Papp  Sebők, dell’americano Justin Peyser e degli italiani Georges de Canino, Adriano Mordenti ed Eva Fischer,  che con la sua fertilissima attività esposta in ogni angolo del mondo – non ultimo lo Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto di Gerusalemme – funge appunto da trait d’union tra alcune antiche nazioni europee, attraverso la storia dalla seconda guerra mondiale ad oggi.

 

Eva Fischer ospite alla Mostra d’arte contemporanea in memoria della Shoah

“CAMMINANDO NELLA VALLE DELL’OMBRA…”

 

Inaugurazione: ore 11.00 del 24 gennaio

Resterà aperta sino il 9 marzo 2014

 

Galleria dell’Istituto Balassi-Accademia d’Ungheria in Roma

Via Giulia, 1 – tel: 06.6889671

orario: lun-ven 10.00-19.30, sab 10.00-12.30 e 13.30-19.30, dom 10.00-12.30 e 13.30-18.00.

 

ingresso libero

 

www.roma.balassiintezet.hu – www.facebook.com/Accadung

 

Per maggiori info sull’artista:

info@evafischer.com

www.evafischer.com

http://it.wikipedia.org/wiki/Eva_Fischer

https://www.facebook.com/evafischerpittore

 

Biografia di Eva Fischer

Nata nel 1920 nella  ex Jugoslavia da genitori ungheresi, Eva giunse in Italia dopo essere fuggita dalle deportazioni naziste (che uccisero suo padre e 33 suoi parenti diretti) e dopo un periodo di detenzione nel campo di concentramento italiano dell’Isola di Curzola. Fu un periodo travagliato, fatto di fughe e costellato da privazioni e duri sacrifici nel quale Eva non si sottraeva al pericolo di dare aiuto e solidarietà ai perseguitati, collaborando a Bologna, sotto falso nome, con i partigiani, tanto che è tuttora membro onorario dell’ANPI. Giunta a Roma nel dopoguerra e subito inserita tra gli artisti che vivevano nelle celebri strade del centro (via Margutta, piazza del Popolo, ecc.), lungo il suo lungo percorso ha incontrato i più alti rappresentanti della cultura e della società del Novecento – da Picasso a De Chirico, da Dalì a Chagall, da Ungaretti a Pertini, Saragat, Alberto Sordi, Ungaretti, Guttuso, Carlo Levi e molti altri.
Dal dopoguerra, Eva ha portato la sua espressività  – ricca di storia personale e non – e la cultura italiana, nel mondo: quasi 130 sono le mostre personali e molteplici sono le opere che fanno parte di collezioni pubbliche e private. Per tali motivazioni il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’ha insignita nel 2008 del titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” per la sua lunga carriera.

 

Ufficio stampa di Eva Fischer: Artmann di Alan David Baumann

Tel. +39 0645434627 – Fax. +39 06233209783

www.artmann.it – info@artmann.it

 

 

Nella foto, “Addio” (olio su tela – anno 1949 )

 

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