L’ECCESSO DI DENARO DA UNA PARTE, E LA TOTALE CARENZA DALL’ALTRA
Questi due estremi continuano ad indebolire l’Umanità nonostante non manchino esempi di filantropia e apporto umano verso i più bisognosi… ma senza proseliti
di Ernesto Bodini (giornalista scientifico e divulgatore di tematiche sociali)
Non è certo una novità ma vale la pena rammentare che, nonostante la crisi su più fronti, in alcuni ambiti vi è moltissimo denaro che circola. Si prenda ad esempio il mondo dello sport (calcio e automobilismo in particolare), dove tra acquisti delle parti interessate, sponsorizzazioni e contratti da capogiro, centinaia e migliaia di milioni di euro e/o dollari, si contano ricorrentemente; nel contempo se ne spendono altrettanti per “sostenere” guerre fratricide, e sempre nel contempo milioni di persone muoiono ogni giorno per mancanza dei più essenziali sostentamenti. Se poi ci addentriamo nel vastissimo mondo dei social, alcuni capitalisti regnano incontrastati e sempre più in ascesa e ciò nonostante, anche se si improvvisassero filantropi, milioni di esseri umani continuerebbero ad invocare un tozzo di pane e una piccola brocca d’acqua, o un vaccino per non ammalarsi. Ad incrementare questo “valzer di denaro” ci sono gli appassionati collezionisti di preziosissime rarità, disposti a pagare cifre da capogiro magari per avere un brandello di stoffa di un attore o di un’attrice da tempo passati a miglior vita. Ma tra questi signori esperti in “vertiginose azioni finanziarie”, vi sono anche quelli che producono armi, vere e proprie lobby che oltre a generare ulteriori flussi di denaro sono produttori di morte, sia pur indirettamente. Per cercare di “contrastare” con l’informazione questi riprovevoli eccessi, nei miei percorsi di biografo da tempo non perdo occasione di mettere in luce personaggi che non si sono mai arricchiti, anche se qualche occasione forse non è loro mancata. Fra questi a parer mio primeggia il medico e filantropo alsaziano Albert Schweitzer (1875-1965), premio Nobel per la Pace avendo dedicato l’intera esistenza alla cura e assistenza ai negri del Gabon, ma anche ad una maggior conoscenza e diffusione della filosofia, teologia e della musica con particolare approfondimento di Johann Sebastian Bach (1685-1750). Altro personaggio degno di citazione il virologo e microbiologo Albert Sabin (19o6-1993), la cui dedizione per la scienza e la clinica lo hanno portato a realizzare il vaccino contro la poliomielite, un traguardo scientifico e umanitario raggiunto dopo oltre trent’anni per il quale non volle brevettare la sua scoperta, affinché tutti i bambini del mondo non potessero contrarre il terribile virus… a costo molto contenuto. Ma ancora un altro personaggio vorrei citare, ossia Don Carlo Gnocchi (1902-1956), il sacerdote milanese che nel dopoguerra si dedicò alla assistenza materiale e spirituale dei mutilatini prima, e dei poliomielitici poi; una dedizione motivata sì da spirito ecclesiastico ma altrettanto profondamente dedito da spirito umanitario, tant’è che alla morte volle donare le sue cornee a due suoi mutilatini (oggi ancora viventi); un gesto che lo annovera tra i precursori in Italia, quando non vi era ancora una legge a riguardo e la Chiesa non si era ancora espressa in merito. Da questi esempi, e confronti, si potrebbero fare ulteriori deduzioni ma rischierei una innocente retorica che purtroppo risalterebbe i primi che continueranno ad arricchirsi, e i secondi che avranno sempre meno proseliti.