L’angolo della poesia: “L’effimero” di Emanuela Verderosa
Ritroviamo oggi nel nostro Angolo la coscienza critica e l’anima ispirata della cara Emanuela Verderosa.
Versi, quelli odierni, che vogliono scrollarci dal torpore, liberarci dalla patina di abbruttimento con cui ci hanno e si siamo ricoperti. Versi così eloquenti che non hanno certo bisogno di presentazioni e interpretazioni:
L’effimero
Erigemmo santuari
su memoria e sogno e sangue
di genti nostre andate
Sono sbarrati ora
da mura di promesse negate
e indisponenza e frode
e giustizia mancata
e legalità violata
e verità sviata
e violenza patinata
e sogni rubati
e giovinezza raggirata
e onestà e dovere civico
esiliati
Giungle impenetrabili
tutt’intorno
di minacciose insidie
a pungolo di servitù sovrana
E sono santuari
divenuti feudi per eletti
forti e paghi
del regno oscuro attorno
che tutti consegna
impotenti
all’asfissia nella stessa gora
Eppur si muove
Niente si muove
nel paese di ordinaria fatuità