L’incontro mensile di “Più vita in salute”

verdure

di Ernesto Bodini
(giornalista scientifico)

Associazione Più vita in salutePer alimentazione bilanciata o equilibrata si intende un modo di alimentarsi corretto sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. L’alimentazione equilibrata ha la finalità di garantire   adeguato apporto di energia e nutrienti, prevenendo sia carenze che eccessi nutrizionali (entrambi dannosi). Un incipit ribadito all’incontro sul tema “Prevenire: conoscere, sapere e mettere in atto”, tenutosi recentemente a Torino dalla Associazione Più Vita in Salute a cura dell’internista dott. Roberto Rey. Tra i relatori la cardiologa Maria Grazia Sclavo ha “ripercorso” i concetti delle differenze tra uomo e donna nella prevenzione, nella clinica e nella terapia delle malattie cardiovascolari che, come è noto, sono molto diffuse e prevalenti rispetto all’uomo soprattutto a partire da una certa età, non solo con l’instaurarsi della menopausa  ma anche dopo i 60-65 anni, e sono la causa maggiore di decessi. «La patologia cardiovascolare cerebrale, in particolare – ha precisato –, è l’evento più frequente. Le donne presentano fattori di rischio che inducono a queste patologie: negli anni il sesso femminile ha presentato aspetti di “trascuratezza” che si riflettevano sull’evento finale… e, pensare che la donna si ammalasse anche dal punto di vista cardiocircolatorio, è sempre stato un concetto poco valutato e trascurato sino alla metà degli anni ’90. Quindi, oltre ad una non corretta ed attenta alimentazione le donne risultano essere più vulnerabili, soprattutto se fumatrici e affette da obesità». Mangiare sano e gustoso come scelta consapevole è stato l’argomento trattato dal diabetologo Riccardo De Luca, precisando che l’alimentazione oltre ad essere elemento di nutrizione deve riportarci al valore edonistico e di piacere; e ciò comporta la ricerca della qualità dei cibi, come trovarli e quanto mangiare per recuperare il concreto ed appagante aspetto del gusto. «Nella degustazione – ha spiegato – si percepisce con le papille gustative il dolce (oltre l’amaro, l’insipido, il salato), e anche con i sensori nasali si percepiscono le eventuali fragranze, e proprio perché tutto questo è patrimonio di quasi tutti i cibi, è bene concentrarsi su quello che si mangia per sapere se gradevole o meno sino a giungere alla vera e propria degustazione del cibo scelto». Ma cosa significa alimentarsi? Secondo il relatore, ma anche secondo il nostro spontaneo intuito, alternare gli alimenti, saperli cucinare, accertarsi della loro freschezza, confrontare i prezzi in rapporto a quello che si intende comprare; ma cercare di conoscere “nel dettaglio” ogni alimento non è certo cosa facile, e comunque non da tutti, soprattutto per gli alimenti freschi, mentre per quelli confezionati dal 2011 le indicazioni (in etichetta) sono ulteriormente arricchite di descrizione (anche se in caratteri quasi sempre sono microscopici), la quale contiene le condizioni di conservazione, la durabilità, il luogo di origine, il produttore (che non sempre è il confezionatore), gli ingredienti, la tabella nutrizionale, la data di conservazione e di scadenza del prodotto. «La dietetica per volumi che si può applicare agli alimenti crudi e cotti, rispetto ad una dieta pesata – ha precisato il dott. De Luca –, consente di valutare le quantità con un semplice colpo d’occhio: la cosiddetta “dieta alla mano” significa che  farsi l’occhio sulle dimensioni delle porzioni è il modo più semplice per dosare il cibo della alimentazione a noi più consona».

verdureIl nutrizionista Valter Canavero, nell’esporre il concetto di alimentazione e acidosi tessutale, ha rammentato che si parla sempre di dieta mediterranea quando invece c’è da constatare che molti adolescenti, ad esempio, sono in sovrappeso, e quindi ben vengano questi incontri sulla cultura della corretta alimentazione, che dovrebbero essere estesi al mondo della scuola e ai genitori con interventi sulla conoscenza e sula realizzazione pratica. Non è solo un problema di calorie trodotte nell’organismo ma si tratta anche di equilibrio ormonale. «Quando si hanno degli squilibri ormonali – ha spiegato il relatore –,  si corre il rischio di attivare determinati sistemi… ; ma se si riesce a mantenere un profilo più equilibrato nell’alimentazione si ottengono delle “escursioni” meno violente per l’organismo. Si tratta quindi di alimentarsi con cibi a basso indice glicemico, buon modo per fare prevenzione soprattutto dal punto di vista metabolico funzionale. Inoltre, quando subentra il problema dell’acidità, ciò è dovuto all’alimentazione non adeguata, alla vita sedentaria o alla eccessiva attività sportiva, come pure all’eccesso di alcol, fumo di tabacco, stress e farmaci. Spesso l’acidosi è la conseguenza dell’alterazione dell’equilibrio intestinale». I reumatologi Simone Parisi e Marco Scarati, dell’ospedale Molinette Città della Salute e della Scienza di Torino, sono intervenuti rammentando le molteplici malattie reumatologiche che, nelle loro diverse manifestazioni, interessano l’apparato muscolo-scheletrico, il tessuto connettivo e i diversi organi interni. Solitamente sono patologie su base autoimmunitaria (talvolta rare) e non sempre di facile diagnosi. Tra le più note e ricorrenti sono l’artrosi e l’artrite reumatoide; un po’ meno note, per la scarsa informazione, la gotta, il lupus, la sindrome di Sjogren, la sclerosi sistemica, l’osteoporosi, etc., parte delle quali (dal 20% all’80%) hanno una evoluzione cronica e possono manifestarsi a tutte le età. «Dell’artrite reumatoide,  talvolta confondibile con l’artrosi – ha spiegato Parisi –, non se ne conosce la causa, ed è una patologia su base autoimmunitaria che dà origine a sostanze infiammatorie all’interno delle articolazioni e a livello sistemico, coinvolgendo cartilagini e ossa tanto da provocare erosioni, deformità e perdita della funzionalità. Una ritardata diagnosi è conseguenza di uno stato invalidante grave. Per prevenire l’artrite reumatoide e limitare il grado di evoluzione è importante un corretto stile di vita cominciando ad abolire il tabagismo». Per quanto riguarda l’artrosi è una patologia degenerativa ma non infiammatoria i cui fattori favorenti sono sovrappeso, obesità, lavori pesanti, oltre attività sportive particolarmente “impegnative” e lo stress fisico. «Per la prevenzione degli stati infiammatori che interessano parte delle patologie reumatiche – ha concluso Scarati – è opportuno limitare il consumo di latticini, carne rossa, olio di oliva e di semi, fritti, carboidrati; mentre è consigliabile il consumo di pesce, verdure, uova, noci e nocciole, legumi, soia e gli antiossidanti vegetali, oltre ad una attività fisica, senza eccessi…».

 

 

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