“Lisistrata” va in scena a Casteldaccia con Casa Teatro
“Casa Teatro” presenta gli allievi di “OLTRE IL SIPARIO” in LISISTRATA
Libero adattamento da Aristofane di Enrica Volponi
e musiche originali Federico Arnone
Lunedì 21 luglio alle 21.00 nel cortile della Torre di Duca di Salaparuta di Casteldaccia (ingresso gratuito sulla piazza principale di Casteldaccia), “Casa Teatro”, la scuola teatrale gestita e curata da Rosamaria Spena ed Enrica Volponi, presenta “Lisistrara” – libero adattamento e regia di Enrica Volponi da Aristofane, con musiche originali di Federico Arnone-, saggio finale del corso “Oltre il Sipario” (15-30 anni).
Portata in scena nel 411 a.C., in un periodo storico in cui, l’oggi nota “questione femminile”, assumeva senza dubbio toni ben meno forti e meno ridondanti, Lisistrata rappresenta comunque il primo tassello di un mosaico fitto e complicato che troverà poi la sua definizione nel Teatro contemporaneo, quando i personaggi femminili iniziano a pensare, ad entrare in crisi, a ribellarsi ai propri ruoli, quando, finalmente, gli autori (uomini e donne) danno voce e corpo ad una femminilità non solo sessuale o sociale, ma di pensiero e di parola.
Quello che, da ribelle e utopica eroina del suo tempo, Lisistrata fa in Grecia, non è altro che il disperato tentativo di essere ascoltata. Di far sì che il problema di una Donna, fosse il problema di tutte le Donne, che diventasse, appunto, una “questione femminile”, una questione di genere. Il problema di donne che pretendono dagli uomini considerazione e sostegno.
“Non potevamo limitarci –spiega Enrica Volponi- all’antica Grecia di Aristofane, alla Guerra del Peloponneso, alle guerre via nave che in tanti film abbiamo imparato a conoscere. Né limitarci al ruolo femminile delle nostre antenate, occupate più che altro ad accudire bambini, raccogliere frutta e tessere. Né potevamo evitare i legami con la condizione femminile odierna, ancora così difficile. Lisistrata è la storia di ogni Donna che punta i piedi per qualcosa in cui crede, per dei principi che pretende siano accolti dall’ intera comunità, per difendere valori inalienabili non della Donna ma dell’ essere umano.
La guerra di cui parliamo nella nostra Lisistrata, è la Guerra in sé, madre di tutte le altre. La Guerra che, sempre, ha strappato figli alle madri, mariti alle mogli, padri alle figlie. La Guerra che, sempre, ha mortificato e annichilito l’ uomo, trasformato in un pupazzetto con spada, fucile o bomba, strategicamente mosso dai potenti. La guerra, perché anche quella è guerra di violenza, che spinge talvolta l’uomo a comportarsi come una bestia nei confronti dell’altro sesso.
Lisistrata non è la commedia in cui si fa lo sciopero del sesso. Quello è solo un espediente, un gioco di raffinata ironia se vogliamo, attraverso cui attirare un po’ più l’attenzione. Lo specchietto per le allodole che il furbo e straordinario Aristofane usò per poter, poi, sferrare i colpi reali. Quelli che mettono in risalto i veri temi protagonisti della pièce: il dolore tutto femminile di chi mette al mondo figli e se li vede strappare via, senza certezza di ritorno. L’ angoscia, tutta femminile, di chi deve sedersi e aspettare notizie, giorno dopo giorno, vivendo in una costante sospensione. La disperazione, tutta femminile, di chi viene usata, abusata, violentata dagli eserciti stranieri che segnano così il territorio conquistato. La stanchezza, tutta femminile, di chi non viene ascoltata, considerata, rispettata, pur rappresentando quella straordinaria e sempre forte “altra metà del cielo” che, il più delle volte, ancora oggi in gran parte del mondo, non rappresenta che una piccolissima porzione di un cielo troppo maschile.
Lisistrata sono io, -conclude la regista- sono le allieve che vedrete in scena, sono le loro madri, sono le spettatrici, sono tutte coloro che vanno avanti malgrado le ferite, le lotte, le difficoltà, i limiti di corpi troppo belli o troppo brutti, gli ostacoli di chi vede in noi esseri inferiori incapaci di grandi intelligenze. Lisistrata è voce, cuore e testa di ogni Donna che sceglie per sé e per i suoi figli.
Perché una Donna, tra la Vita e la Morte… sceglie sempre la Vita”.
Lo spettacolo verrà replicato il 23 luglio all’interno del Festival “SOLUNTO IN SCENA”, presso il Parco Archeologico di Solunto – Santa Flavia. Orario spettacoli: 18.30.
Per info e prenotazione biglietti, consultare la pagina facebook:
Ufficio Stampa Casa Teatro
Giusy Chiello