L’OMS dichiara l’ebola un’emergenza sanitaria internazionale. Il commento di Medici Senza Frontiere

Dichiarare Ebola un’emergenza internazionale per la salute pubblica dimostra quanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità stia prendendo in seria considerazione l’epidemia in corso ma le dichiarazioni non salveranno vite” dice il Dott. Bart Janssens, Direttore delle Operazioni di Medici Senza Frontiere (MSF). “Ora abbiamo bisogno che questa dichiarazione si traduca in un’azione immediata sul terreno. Per settimane, MSF ha ripetuto che era necessaria un’ imponente risposta medica, epidemiologica e di salute pubblica per salvare vite e cambiare il corso dell’epidemia. Molte vite sono state perse perché la risposta è troppo lenta.”

“I paesi che hanno le necessarie capacità devono immediatamente inviare gli esperti di malattie infettive a disposizione e aiuti umanitari nella regione. E’ chiaro che l’epidemia non sarà contenuta senza una massiccio impegno sul terreno di questi paesi”

“In termini concreti, bisogna decisamente implementare tutti i seguenti bisogni: cure mediche, formazione dell’equipe medica, controllo dell’infezione, tracciamento dei contatti, controllo epidemiologico, i sistemi di allarme e di trasferimento, l’educazione e la sensibilizzazione delle comunità”.

MSF attualmente ha 66 persone dello staff internazionale e 610 dello staff nazionale stanno rispondendo nella crisi nei tre paesi colpiti. Tutti i nostri esperti di Ebola sono impegnati sul campo e non possiamo fare di più.

La nostra risposta all’emergenza

Le équipe di emergenza dell’organizzazione medica internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) continuano i loro sforzi per combattere l’epidemia di ebola in Africa occidentale. Da quando è iniziata, lo scorso marzo, la malattia ha causato 932 decessi secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nelle ultime settimane, le équipe di MSF hanno assistito ad un aumento preoccupante dell’epidemia: numero dei casi in drammatico aumento in Sierra Leone e Liberia, e la diffusione della malattia in molti altri villaggi e città.

Attualmente, 676 membri dello staff di MSF lavorano in Guinea, Sierra Leone e Liberia, ma MSF avverte di aver raggiunto il suo limite in termini di personale, ed esorta l’OMS, le autorità sanitarie e le altre organizzazioni ad incrementare la loro risposta.

Guinea

In Guinea, MSF gestisce due centri di trattamento per l’ebola – uno nella capitale Conakry e uno a Guéckédou, sud-ovest del paese, dove l’epidemia è iniziata. Dopo una pausa di nuovi casi in Guinea, durante le ultime settimane ci sono stati nuovi casi di infezione e decessi a causa dell’ebola. Attualmente, ci sono 17 pazienti a Conakry e 9 a Guéckédou.

Nel centro di transito di Macenta, sud-ovest della Guinea, vicino al confine con la Liberia, MSF sta supportando il Ministero della Salute nella gestione dei casi a Conakry e a Guéckédou trasferendo i pazienti affetti da ebola con le ambulanze. I pazienti arrivano da una vasta area, inclusa la regione intorno a Nzerekore.

Attualmente, 31 operatori internazionali e 300 operatori locali lavorano per MSF nel paese.

Ad oggi, a Conakry, i centri per la gestione di casi di ebola di MSF hanno ricoverato 232 pazienti, di cui 124 casi confermati di ebola. 64 pazienti sono guariti e sono tornati a casa.

A Gueckedou, i centri per la gestione di casi di ebola di MSF hanno ricoverato 366 pazienti, di cui 169 casi confermati di ebola. 46 pazienti sono guariti e sono tornati a casa.

Sierra Leone

In Sierra Leone, il centro per la gestione dei casi di ebola di MSF a Kailahun, vicino al confine con la Guinea, è stato ingrandito fino a 80 posti letto per far fronte all’aumento vertiginoso dei pazienti. Ogni giorno vengono ricoverati dai 5 ai 10 nuovi pazienti. Attualmente, ci sono 60 pazienti nel centro. Nove pazienti sono stati dimessi il 4 agosto dopo essere stati curati dall’ebola.

Nel frattempo, 200 operatori sanitari comunitari stanno gestendo attività di promozione della salute nella regione, per aumentare la conoscenza delle persone rispetto all’ebola e proteggersi dall’infezione.

Attualmente, ci sono 26 operatori internazionali e 300 operatori locali che lavorano per MSF nel paese.

In totale, i centri per la gestione dei casi di ebola hanno ricoverato 260 pazienti, di cui 174 casi di ebola confermati, 36 sono guariti e sono tornati a casa.

Liberia

La situazione nella capitale della Liberia, Monrovia, è catastrofica secondo Lindis Hurum, Coordinatore dell’emergenza per MSF in Liberia. Almeno 40 operatori sanitari hanno contratto l’ebola nelle scorse settimane. La maggior parte degli ospedali della città sono chiusi, e ci sono cadaveri per le strade e nelle case.

Le équipe di MSF stanno fornendo supporto tecnico a un centro per la gestione dei casi di ebola a Monrovia, insieme al Ministero della Salute, ed hanno iniziato a costruire un nuovo centro.

Un’équipe di MSF basata a Guékédou, in Guinea, ha recentemente lanciato una risposta d’emergenza nella regione Lofa, in Liberia, lungo i confini con la Guinea, gravemente colpita dall’ebola.

MSF sta rinforzando le sue équipe attuali (9 operatori internazionali e 10 locali) ma l’organizzazione ha raggiunto i limiti delle sue capacità, e c’è un estremo bisogno dell’ intervento dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità e di altre organizzazioni, per incrementare rapidamente e massicciamente la risposta all’emergenza in Liberia.

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