L’angolo della poesia: “Mia madre” di Emanuela Verderosa
Domani è la Festa della mamma e con la poesia di oggi, intitolata Mia madre, vogliamo fare, in anticipo, un omaggio alle mamme che dal Cielo proteggono i loro figli.
L’autrice di questi versi intensi e sobri la conoscete già: è Emanuela Verderosa (Memoria, Grido).
Prima di lasciarvi alla lettura dell’opera, invitiamo tutti, in particolare i poeti in ascolto, a seguirci anche domani: troverete una sorpresa che riguarda questo Angolo.
Mia madre
Sono tornata
dove si arrestò mia madre
Questa terra bruna
seminata di lumi e crisantemi
è uno spazio amico
a memoria di chi abita
oltre il tempo
Laggiù là intorno
e dappertutto
in quest’armoniosa terra
ostinata e rude
mia madre maturò
i suoi trentatré anni
Quel remoto ed assolato
pezzo d’argine
oltre il ponte
ricorda ancora i passi
e le operose mani
di lei
donna del sud
e la furtiva sorgente
là tra segrete forre
ha memoria ancora
dello sguardo caldo e grato
di mia madre
nell’arsura d’estate
Non tessemmo appuntamenti
né complici discorsi di sangue
mia madre ed io
Non ne avemmo il tempo
Su insaziate sponde
pazientano sospesi
incompiuti gesti
tra le mani