Monserrato: il 20 luglio la 1^ Festa della solidarietà e della cultura con Michela Murgia
di Marcella Onnis
«[…] “noi” a Crabas. Non era un pronome come negli altri posti, ma la cittadinanza di una patria tacita dove tutto il tempo condiviso si declinava così, al presente plurale.»
A ben pensarci, però, non solo a Crabas ma ovunque si stabilisca un legame solidale è possibile riconoscere questa “patria tacita” in cui “il tempo condiviso” si declina “al presente plurale”. Per tale ragione non stupisce che il romanzo L’incontro di Michela Murgia – da cui è tratta la citazione iniziale – sia stato scelto, insieme alla sua autrice, come ospite d’onore della prima “Festa della solidarietà e della cultura”, che si terrà venerdì 20 luglio 2012, a partire dalle ore 21, presso i giardinetti di via Redentore a Monserrato.
La festa nasce per volontà di due associazioni (Prometeo Aitf Onlus e Linea M) che hanno voluto trasformare occasionalmente i propri “io” in un “noi” per poi estendere la cittadinanza di questa patria tacita ad altri “io”: la biblioteca comunale di Monserrato (Monserratoteca) e le associazioni Thalassa Azione, Avis, Aido, Associazione volontari soccorso Monserrato (Avsm) e Club Sardinya Radio C.B.
Il verbo che questi soggetti declineranno “al presente plurale” sarà “sensibilizzare”.
Su cosa? Ovviamente sui valori della solidarietà e della cultura, come chiaramente indica il nome dell’evento.
Come? Occupando pacificamente i giardinetti monserratini con appositi gazebi, nei quali fornire agli interessati informazioni su trapianti, talassemia, donazione di organi e sangue, ma anche consentire a chi lo vorrà di iscriversi alla Monserratoteca.
Fulcro della manifestazione sarà – come già anticipato – la presentazione de L’incontro, affidata all’autrice stessa e allo scrittore e giornalista Pietro Picciau.
L’ultima fatica di Michela Murgia è una lettura che scorre via veloce come le vacanze estive. Ma al ritmo rapido con cui vengono narrate le esilaranti avventure di tre ragazzi negli ormai lontani anni ’80 fa da giusto contrappunto la calma con cui il lettore è invogliato a riflettere sui concetti di “appartenenza” e “alterità”, sulla labilità e relatività del confine tra “noi” e “loro”.
E proprio su questi concetti – ma anche e soprattutto sul valore della solidarietà – gioca lo slogan della manifestazione, che riprende una frase del libro («Loro sono quello che noi non siamo.» ) e poi aggiunge: «E se provassimo a considerarci tutti “noi”?»
Difficile restare insensibili all’invito degli organizzatori.