“Mostra Integr’Azione. Vita d’Arte e Arte di Vita” a Roma
Il Centro Don Orione e l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, Presidente il Critico e ArteTerapeuta, prof.ssa Fulvia Minetti, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio dell’ANCI, della Regione Lazio e di Roma Capitale, celebrano la collettiva annuale d’arte con critica delle opere in semiotica estetica “Mostra Integr’Azione. Vita d’arte e arte di vita”, alla Quarta Edizione con inaugurazione il 4 dicembre 2017 a Roma: un’esposizione pubblica e integrata dell’espressione artistica, partecipata liberamente al Teatro Don Orione da artisti oltre ogni differenza e cultura, con i ragazzi del Centro Don Orione, del Don Calabria, del Don Guanella, del Sant’Egidio, del Servizio Civile e dell’Associazione Fotoreportando, per riflettere sul valore dell’identità umana, attingere al senso archetipico e universale dell’espressione e scoprire il dono del dialogo con le prospettive dell’altro, che riconosce e che apre il nostro essere al divenire infinito dei suoi significati.
L’arte è luogo etico: partecipa ad un sostrato di universalità espressiva, valore e senso comune all’essere umano, che apre ad una comunicazione sempre possibile, oltre le individualità, le differenze, le culture.
L’arte è luogo maieutico: grembo per la nascita protagonistica dei potenziali espressivi latenti della persona, alla coscienza e alla collettività.
L’arte è luogo semiologico: occasione di senso per una semiotica estetica psicofisiologica dai contenuti preconsci dei simboli artistici, che segue il movimento semantico ed emotivo della creazione artistica, che fonda e rifonda gli assetti dell’uomo e delle cose.
L’arte è luogo gnoseologico: è opera di conoscenza, oltre l’abitudine pregiudiziale, dell’attingimento ad un codice archetipico universale all’uomo e di riconoscimento mutuale dell’identità dagli incontri espressivi e prospettici con la differenza.
L’arte è luogo individuativo: è configurazione inconscia, possibilità infinitamente aperta di rifigurazione cosciente di sé, della propria vita e del mondo, in divenire dall’universale collettivo condiviso, che dona il senso dell’essere.
L’arte è luogo sociale: è integrazione, dal principio di piacere al principio di realtà, del ritrovarsi nella differenza e del progetto di futuro.
L’arte è luogo paradigmatico: oltre i processi di deduzione e d’induzione, è sviluppo della neocorteccia nel processo inferenziale di abduzione, ove l’ipotesi creativa dell’arte è primo paradigma del rapporto uomo-mondo.
L’arte è luogo dialettico-veritativo: è dialogo esistenziale fra necessità e libertà, fra essere ed esistere, fra inconscio e coscienza, fra identità e differenza, nel divenire aperto dei significati della vita, luoghi del transito della verità.
L’arte è luogo rituale: è caos e cosmo dell’identità, che sconvolge l’identità nella differenza, è teatro, è letteralmente il luogo da cui si guarda, soglia della genealogia dell’uomo e della cultura, ripetizione analogica di sé e mondo che guarda l’essere.
Non c’è identità senza differenza, c’è sempre solamente un’identità della differenza: un divenire inarrestabile dell’essere. Questa mostra è invito al chiasmo della meraviglia dei modi infiniti di essere negli occhi dell’altro, per vivere insieme, in sinestesia e per mezzo dell’arte, nuovi mondi e modi di noi venire al mondo.
Fonte Ufficio stampa Accademia di Poesia e Arte Contemporanea