Natale in una canzone: “Caro Gesù Bambino”
Per molti di noi non è Natale senza canti natalizi: che sia Jingle Bells o Astro del ciel, che a cantare siamo noi o un coro gospel, che a diffondere le note sia un mangianastri o un I-pod, l’importante è che la festa sia annunciata e poi celebrata da queste musiche.
Ognuno ha, di solito, anche uno o più canti a cui tiene particolarmente e che spesso si porta nel cuore dall’infanzia. Tra i miei c’è Caro Gesù Bambino e so di essere in buona compagnia. E lo so per due motivi.
Il primo è che si tratta di un brano piuttosto datato che, però, viene rispolverato regolarmente, per cui sono in tanti a conoscerlo. A farlo conoscere al pubblico fu il piccolo Christian Morandi durante il secondo Zecchino d’Oro, nel 1960 (ai tempi in cui forse non c’era nessuno che non conoscesse il Mago Zurlì), ma dopo di lui tanti grandi della canzone l’hanno voluto interpretare, compreso il grande Andrea Bocelli.
Il secondo motivo mi porta anche a spiegarvi perché ho scelto proprio questa canzone per celebrare con voi il Natale: il testo è certamente triste ed anche i più piccoli lo percepiscono come tale, ma è anche colmo di tenerezza e di semplicità. In poche parole, racchiude in una manciata di versi tutta l’essenza di questa festa.
L’appello accorato lanciato da questo bambino immaginario, che dalla vita non ha avuto grandi fortune, è un insegnamento non tanto per i bimbi in carne ed ossa, quanto per gli adulti. Sono parole che ci ricordano che non importa se non possediamo balocchi o lussi: ci si può divertire comunque, si può stare bene comunque; basta avere uno spirito umile e la capacità di scorgere in ogni situazione la bellezza che sempre abbiamo a portata di mano.
E a noi cristiani ricorda anche che il Natale non può essere solo la festa dei cenoni, degli addobbi e dei regali, ma è prima di tutto la festa di Gesù venuto al mondo per stare in nostra compagnia e fare insieme un tratto di strada. Per cui se non ci siamo preoccupati di invitarlo a “giocare con noi”, dovremmo almeno mostrarci grati che sia venuto a trovarci nonostante la nostra povertà.
Caro Gesù Bambino
Caro Gesù Bambino, tu che sei tanto buono,
fammi questo piacer, lascia una volta il cielo
e vieni a giocar, a giocare con me.
Tu sai che il babbo è povero ed io non ho giocattoli,
sono un bambino buono come lo fosti tu.
Vedrai però se vieni noi ci divertiremo
anche senza balocchi, vieni Bambin Gesù.
Caro Gesù Bambino, tu che sei tanto buono,
fammi questo piacer, lascia una volta il cielo
e vieni a giocar, a giocare con me.
Vieni Gesù Bambino, vieni Bambin Gesù… Bambin Gesù.
Marcella Onnis – redattrice
marcella.onnis@ilmiogiornale.org