Nei trapianti una solidarietà senza confini
3° trapianto di fegato in pochi giorni all’ospedale “G. Brotzu” di Cagliari. Il Nord Italia ha “restituito” alla Sardegna l’organo ricevuto lo scorso dicembre.
Dopo ogni donazione e ogni trapianto, per la nostra associazione di trapiantati Prometeo AITF Onlus è importante ringraziare la famiglia che ha generosamente donato, permettendo a un’altra persona di poter continuare a vivere, e gli operatori sanitari che hanno realizzato il trapianto.
Un evento che è accaduto anche ieri, 8 gennaio 2016, all’ospedale “G. Brotzu” di Cagliari, dove è stato trapiantato un paziente sardo con un organo arrivato dal Nord della Penisola, in restituzione di un organo donato dalla Sardegna a Dicembre per un codice rosso.
Stavolta, però, ci preme anche sottolineare che la solidarietà, nel campo dei trapianti d’organo, non ha confini. È molto bello poter raccontare che, il mese scorso, una generosa donazione di una famiglia sarda ha salvato, in una regione del Nord Italia, una persona in pericolo di vita e che oggi, nel Nord Italia, una altrettanto generosa famiglia ha permesso a un uomo sardo di godere di altro tempo con i propri cari.
LA RETE DEI TRAPIANTI E’ IL VERO MIRACOLO
Questo è il vero “miracolo”: l’esistenza di una rete nazionale (e, talvolta, internazionale), oltre che regionale, dei trapianti d’organo che funziona e che salva tante persone, grazie alla professionalità e ai sacrifici di tanti uomini e donne della Sanità pubblica, pronti ad attivarsi a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche nei giorni festivi.
Il grande grazie della nostra associazione di trapiantati – e crediamo anche di tutti i sardi – va, dunque, a tutti gli operatori sanitari del Centro nazionale dei trapianti di Roma, a tutti gli operatori dei vari centri regionali dei trapianti (per primo quello della Sardegna), compresi i piloti, i medici e gli infermieri che eseguono i prelievi di organi. Grazie ai tanti che, anche senza entrare in sala operatoria, fanno sì che i trapianti siano realizzati nella massima sicurezza per il paziente che riceve l’organo.
QUASI 300 I TRAPIANTI DI FEGATO REALIZZATI AL “G. BROTZU”
Chiaramente un ringraziamento va, in particolare, ai bravissimi chirurghi del “G. Brotzu” di Cagliari, per primo il dr. Fausto Zamboni, che stanno per raggiungere il traguardo dei 300 trapianti di fegato realizzati nel loro Centro da quando, nel lontano 2004, è cominciata, in maniera quasi avventurosa, quest’attività. Ricordiamo, infatti, che il primo trapianto avvenne senza avere ancora ricevuto l’autorizzazione ministeriale, grazie all’intervento di un manager coraggioso e lungimirante quale fu Franco Meloni.
Questa è la Sanità pubblica che ci piace perché funziona bene e salva vite umane. E questa è anche la migliore risposta che l’ospedale “G. Brotzu”, ospedale sardo delle eccellenze, poteva dare alle recenti critiche.
AL “G. BROTZU” NEL 2016 SI REALIZZERA’ IL TRAPIANTO DI FEGATO SPLIT O DIVISO
Complimenti anche al Commissario straordinario, dr.ssa Cristina Pintus, che, disponendo l’assunzione di altre due figure professionali per la Chirurgia generale, permetterà, a breve scadenza, anche la realizzazione dei trapianti di fegato diviso (split). Un tipo di intervento che, a parità di donazioni, consentirà di incrementare i trapianti del 30%.
CON UNA CONVENZIONE IL “G. BROTZU” RICONOSCE E DISCIPLINA IL VOLONTARIATO
Noi della Prometeo vogliamo anche ringraziare la Direzione dell’ospedale “G. Brotzu” perché ha finalmente riconosciuto, con atto formale, il lavoro svolto dalle associazioni di volontariato che operano, senza scopo di lucro, nel nosocomio. Tale riconoscimento è avvenuto con la firma di una convenzione senza oneri che, per la prima volta, definisce e disciplina lo svolgimento dell’attività di volontariato sanitario.
Certamente non tutto va bene, il passato non si cancella in sei mesi, ma la strada intrapresa ci sembra sia quella giusta, per cui siamo fiduciosi che il tempo darà le risposte che attendiamo.
IL PRESIDENTE
Giuseppe Argiolas