Non può essere Natale
Natale, e poi un altro anno che volge al termine.
Cerco il senso di queste festività, ma non riesco a trovarlo.
Troppo dolore, e sofferenza, e atrocità, in un mondo dove si fanno le guerre, dove si massacrano bambini, e si annienta l’umanità.
Mi viene difficile mangiare seduta a tavola, mentre l’umanità viene brutalizzata.
L’essere umano che prevarica sul suo prossimo lo fa per sete di potere, ignorando che il vero potere è quello di evolvere, di emanciparsi, di mirare alla migliore versione di se stesso, di rispettarsi e di rispettare ogni essere vivente che abita questo pianeta.
Ciascuno di noi può e deve tendere la mano. Nel nostro raggio di azione, nel nostro micromondo, è necessario ritrovare il valore della solidarietà, della compassione, dell’amore verso gli altri. La pace non è una condizione astratta. La pace si costruisce con i gesti quotidiani, attraverso la gentilezza e il rispetto.
La pace è sorella della giustizia sociale.
Per questa giustizia dobbiamo batterci strenuamente, ogni giorno, difendendo i diritti di tutti e soprattutto delle persone più fragili ed esposte alle sopraffazioni.
Nel germoglio di questa speranza, vivo, credo e lotto.
Giovanna Galasso