“Non sono finito” afferma Obama… e una lettrice commenta
Riceviamo e pubblichiamo:
Barack Obama termina il suo secondo mandato elettorale privato della necessaria maggioranza in ambedue i rami del parlamento. Tuttavia, nelle lettere circolari di fine anno inviate tramite OFA (Obama for America), dichiara “I am not done / non sono finito”. Usando i poteri che prescindono dalla maggioranza parlamentare, il presidente continua la sua politica.
Rivendica i provvedimenti della sua presidenza che hanno migliorato la vita degli americani. Milioni di americani hanno avuto accesso alla assicurazione malattie, immigranti privi di documenti sono emersi dal buio per contribuire meglio alla crescita della economia, significativi passi sono stati compiuti per proteggere le comunità dai cambiamenti climatici e per fermare le emissioni nocive che lo causano. Ultimo, ma non meno importante, nel 2014 il PIL è cresciuto del 5%. Un risultato strabiliante, da far nascere qualche speranzuccia pure in Europa ed in Italia in particolare, potrebbe aumentare l’export del made in Italy verso gli USA.
In politica estera Barack Obama pone fine al lunghissimo periodo di chiusura nei confronti di Cuba, incominciando a ristabilire normali scambi commerciali con questi singolari vicini di casa. Periodo di riavvicinamento iniziato con la visita a Cuba di Papa Francesco, salutato con gioia dai cubani. Immagino che catene di alberghi Holiday Inn, Sheraton, Marriot e simili sorgeranno come funghi lungo le ancora intatte spiagge dell’isola per far godere un po’ di sole agli americani residenti fra le fredde brume del nord; che si diffonderanno mercati immensi di magliette colorate, jeans e paccottiglia varia a prezzi stracciati; ed anche che nasceranno scuole di inglese ed in inglese per facilitare l’arrivo nel nord America di manovalanza in grado di comprendere la lingua del padrone.
Il tutto non dimenticando la prossima tornata elettorale presidenziale, continui quindi gli scontri con i repubblicani, rei di ostacolare con tutti i mezzi a disposizione i programmi democratici del presidente. Uno che pensa veramente alla prossima tornata elettorale per la presidenza, è Bill Clinton che fa originali progetti personali. Giunto al termine dei suoi sessant’anni appare in foto recenti dimagrito e bene in forma, diventato vegetariano per necessità di salute, dopo anni di micidiali hamburger grossi e grassi.
Ad un giornalista che gli chiedeva che cosa prevedesse nel suo futuro, ha dichiarato di voler esplorare deserti, ed anche, colpo d’ ingegno da americano ricco di soldi, fantasia e cultura, di voler andare a cavallo nel deserto dei Gobi alla ricerca della tomba di Gengis Khan. Progetti di avventure da pensionato facoltoso. Non solo facoltoso, ma che vuole essere libero, libero da impegni familiari, libero da spie elettroniche, guardie del corpo, giornalisti e repubblicani.
Appare evidente che questi progetti di libertà assoluta celino un timore, quello della Casa Bianca, la gabbia di Washington che lui conosce nei minimi particolari, sala ovale, salotti, salottini, poltrone e divani. Li ha usati tutti, li conosce tutti e conosce bene il sistema di sorveglianza sopportato a suo tempo per dovere d’ufficio. Nonostante i repubblicani tosti, decisi, e sempre all’opera con tutti i mezzi per distruggere l’odiato operato di Barack Obama, non si può escludere che la signora Hillary Rodham possa arrivare alla poltrona della sala ovale occupata a suo tempo dal marito Bill.
Emanuela Medoro
27 dicembre 2014