Obiettivo sostenibilità aziendale: quali sono le regole?
La sostenibilità ambientale non è più considerata un obiettivo per il futuro. È diventata, col tempo, grazie anche all’impegno di aziende come Procter & Gamble , un requisito fondamentale per tutti. Secondo gli esperti, infatti, approcciarsi nella maniera giusta al tema della sostenibilità aziendale è sempre più importante per la competitività a lungo termine. Esso può portare benefici in termini di gestione del rischio, riduzione dei costi, accesso al capitale, relazioni con i clienti, gestione delle risorse umane e capacità di innovazione, come descritto anche nel documento del 2011 della Commissione Europea.
Ma cos’è esattamente la sostenibilità ambientale? Si tratta di un obiettivo che mette in atto tutte le pratiche a basso impatto ambientale. Un obiettivo strategico che ha ricadute positive sui costi. L’efficientamento dei processi, così come l’adozione di misure di efficienza energetica, sono in grado di portare a importanti risparmi monetari. Approcciandosi in questo modo si ha la possibilità di avere numerosi benefici. Lavorare con dei principi e delle regole di sostenibilità e con chi queste regole le rispetta, fornisce più garanzie e minimizza i rischi.
Le regole
Ovviamente raggiungere l’obiettivo della sostenibilità aziendale non è semplice, anche se è divenuto sempre più indispensabile. Sempre più aziende, infatti, hanno deciso di affrontare questo argomento che sta influenzando le realtà sotto molti aspetti, come l’aumento dei danni materiali dovuti a eventi meteorologici sempre più gravi, o a potenziali impatti di mercato e per la regolamentazione, come nel caso della compensazione delle emissioni di carbone.
Le aziende che guardano al futuro con ottimismo si stanno impegnando per diventare neutrali dal punto di vista delle emissioni di carbone, aderendo alle iniziative internazionali di de-carbonizzazione. Allianz stima che rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico potrebbe costare alle aziende di tutto il mondo ben 2,5 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Inoltre in questo modo si ha la possibilità di usufruire di nuove opportunità di business legati alla produzione di energia rinnovabile, di imprigionamento della CO2, sistemi di stoccaggio, rimozione o produzione di batterie.
Sono molteplici poi gli obiettivi comuni da perseguire. Secondo gli esperti la popolazione mondiale entro il 2050 dovrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di persone e questo fa sì che la richiesta di acqua potabile crescerà del 30% nei prossimi anni. Per questo motivo è molto importante che le aziende proteggano le risorse idriche riducendo il consumo attraverso le moderne pratiche di gestione dell’acqua. Rivedere i modelli di approvvigionamento idrico esistenti può portare benefici alle comunità locali e ridurre lo stress idrico in alcune aree. La crescita della popolazione e i cambiamenti climatici che portano a una crescita dei fenomeni meteorologici gravi non fanno che aumentare la dinamica della siccità.
Inoltre sarà fondamentale proteggere la biodiversità e le risorse limitate. Anche perché i nostri oceani continuano ad essere pieni di rifiuti plastici e le specie in via di estinzione continuano ad aumentare. Le pratiche di consumo sostenibile possono rallentare la futura perdita di biodiversità.
Per far fronte a questo problema sono sempre più le aziende che adottano le strategie di economia circolare con l’obiettivo di non permettere più che i prodotti diventino rifiuti dopo il loro utilizzo. Essi vengono invece reintrodotti nel ciclo produttivo come materie prime secondarie. Tali prodotti vanno dagli avanzi di cibo ai materiali da costruzione provenienti da pneumatici di scarto. Molte aziende di beni di consumo lanciano programmi di ritiro e riciclo o impiegano i materiali usati per un utilizzo che va oltre i propri prodotti.
Uno dei primi passi all’interno del mondo del lavoro è quello di coinvolgere e sensibilizzare tutta la supply chain. Ciò vuol dire preferire fornitori che applicano le stesse politiche green, oppure formarli e sensibilizzarli sul tema. E d’altronde è anche un vantaggio in quanto i vari governi hanno previsto agevolazioni fiscali per chi decide di adottare determinate pratiche green.
Politiche che possono portare ad una importante riduzione degli sprechi. L’Italia risulta essere al primo posto in Europa per quanto riguarda l’energia risparmiata e nel riciclo dei rifiuti. Nel 2016 sono state usate 17 milioni di tonnellate di petrolio in meno rispetto all’anno precedente (con la corrispondente diminuzione di 60 milioni di tonnellate di CO2 nell’aria); è stato inoltre raggiunto un tasso maggiore del 60% di imballaggi riciclati.
Di questo passo si potrà guardare al futuro con ottimismo e raggiungere obiettivi che sembrano oggi indispensabili per la nostra salute e per quella del nostro pianeta.