“Oltre i silenzi del vuoto”, un libro su disagio, carcere e…
Riceviamo e pubblichiamo:
“Oltre i silenzi del vuoto”
Coscienza operante contro disagio, devianza, carcere e dopo
a cura di Nella Leone
Tyche Ed. , Siracusa 2014
Un muro alto, grande immenso. Si perde oltre l’orizzonte. Un uomo, in piedi davanti al muro, prende una pietruzza e la tira contro il muro. Un uomo vuole abbattere il muro. La gente lo guarda e ride.
Passano i giorni e le notti. Quell’uomo è sempre davanti al muro e continua a turargli la pietruzza contro. Passano gli anni e la gente ignora quell’uomo che resta sempre e poi sempre davanti al muro.
Un giorno un bimbo si sveglia. C’è qualcosa di diverso attorno. Finalmente è entrato il sole. Quell’uomo ha abbattuto il muro.
Una Lira.
Inizia con questa pagina, scritta a mano, in esile stampatello, a esergo, “Oltre i silenzi del vuoto”, e sicuramente vuole essere una di quelle pietruzze, che lanciate giorno dopo giorno, finiscono con l’abbattere muri, nonostante l’indifferenza e la derisione, a volte, di quel gesto…
Appena un anno fa, mi era arrivata la telefonata di Nella Leone, che questo libro ha curato. Docente di lingue e letterature straniere, che ha insegnato e insegna nelle scuole e nelle carceri, a Siracusa e Noto. Che è stata giudice popolare, che svolge attività di volontariato e altre cose ancora… Con il suo accento del sud, accalorata a parlarmi del suo progetto: un libro, un libro per raccogliere saperi su argomenti di cui troppo poco si vuole sapere fuori dai circuiti degli addetti ai lavori e di chi, ahi loro, ahinoi, vi finisce imbrigliato.
Ed eccolo ora pronto, questo libro, frutto di un lavoro enorme di raccolta e selezione di materiali, per raccontarci del disagio soprattutto giovanile e di devianza, di carcere che non funziona, del dopo carcere che non c’è… di drammatiche condizioni umane e delle contraddittorie reazioni delle istituzioni e della società…
Difficile da riassumere, un libro che potrebbe ad esempio essere diffuso nelle scuole. Ogni capitolo lo spunto per una lezione. Offrendo analisi di esperti, e il racconto di testimonianze personali, sofferte, anche dure, dalle case di reclusione come quelle degli ergastolani del fine pena mai, ma proprio mai, e dagli istituti per minori.
Libro di testimonianza, ma anche di riflessione, sul senso della carcerazione, sulle strade che a questa portano, sulla costruzione di futuri possibili, attraverso le tante vie, che pure ci sarebbero. La lettura e la scrittura, come esercizio di ricostruzione del sé, ad esempio… Lo sviluppo del pensiero delle possibilità, che è cosa che l’istituzione-carcere sembra invece negare…
In questo libro troverete anche il racconto di progetti sperimentali, storie “di ali che si possono regalare”. Insieme all’analisi di scenari giuridici. Ritornano, anche, e per questo ringraziamo, alcune testimonianze del nostro “Urla a Bassa voce” /ed. Stampa Alternativa).
Un libro rivolto a tutti noi, per aiutarci a superare il “serpeggiante senso di indifferenza”, e che ci ricorda che il carcere non è affatto cosa lontana da noi, che anzi è parte, niente affatto marginale, della nostra società. Funzionale, purtroppo, alla società che abbiamo costruito. Guardare oltre quelle mura, e guardare ai percorsi che lì portano, significa guardare un po’ anche dentro di noi.
Insomma, un bel manuale, una bella pietruzza contro quel muro…
A proposito, l’autore della pagina iniziale si firma Una Lira… so ora che è un poeta che ha scelto per sé il nome dello strumento simbolo della poesia. E non è il poeta, per citare Carducci, “vate dell’avvenire”? Chissà allora che il suo racconto non sia visione e previsione di un futuro vicino…
Sicuramente vi credono i bambini autori dei disegni che punteggiano qua e là il libro. Sono, quei disegni, prigioni grigie e bambine-principesse in lacrime… Ma sono anche fiori e strisce di prati e macchie colorate… E sanno e suggeriscono, questi bambini, dice la curatrice del volume, il Tanto che c’è da Fare.
Chi volesse seguire il loro suggerimento e avere il libro (che non è in vendita), può richiederne copia scrivendo a Nella Leone. L’indirizzo e mail: n_leone2@virgilio.it
Francesca de Carolis