ORIGINI E CAUSE SULLA VENUTA DI UN “OSPITE” NON GRADITO

Tra illazioni e pareri che chiunque può manifestare

di Ernesto Bodini (giornalista scientifico e opinionista)

Il nostro destino che ci vede legati all’attuale pandemia è ancora intriso di incertezze per durata e termine della stessa, nonostante la programmazione vaccinica. E suscita continuamente perplessità e desiderio di sapere quale sia stata la causa che ha originato un virus così devastante e… imprevedibile. Ma era davvero imprevedibile? E perché? Inoltre, quale importanza ha continuare a scervellarci? Per rispondere a queste domande io credo che anzitutto sia lecito sapere ciò che causa una malattia o comunque un disagio psico-fisico che mette a repentaglio la nostra salute e la nostra vita, e ciò soddisfa non solo una mera curiosità ma permette soprattutto impostare le cure più idonee per combattere l’evento patologico. Per quanto riguarda le origini del Coronavirus (Covid-19) si possono fare molteplici ipotesi che vale la pena citare. Si tratta di un inganno, oppure è “partorito” dal ventre di un pipistrello? Per i più arditi fantasiosi potrebbe essere il contenuto di una provetta il cui frutto è una formula chimica mirata a sterminare l’umanità; ma anche un’arma batteriologica di cui la Cina ne ha perso (volutamente o involontariamente) il controllo; ma non meno affascinante è pensare ad una strategia di marketing delle più imponenti Case Farmaceutiche per far lievitare i loro profitti; mentre più aleatorio è invece il concetto che vedrebbe il filantropo Bill Gates con l’ambizione di brevettare il vaccino con finalità… non filantropiche. E la fantasia delle ipotesi si allarga sino pensare ad una menzogna ideata dai “potenti” per nascondere alla massa gli effetti letali del 5G, ovvero la corposa tecnologia che avrebbe il potere di distruggere il sistema immunitario; oppure è il “virus di Wuhan” fuoriuscito da animali selvatici; o un virus americano diffuso da atleti ricoverati negli ospedali cinesi. E forse, per chi è ricco di ulteriore fantasia, si potrebbero aggiungere altre ipotesi, ma resta il fatto che il Coronavirus a tutt’oggi resta avvolto nel mistero, e come tale suscita ulteriori curiosità e al tempo stesso angoscia e inquietudine, in seguito alle quali si è insinuata (o si sta insinuando) la tesi complottistica tale da turbare ulteriormente la vita della collettività. A tutto questo si aggiunga il ruolo dei politici, degli esperti nelle varie discipline medico-scientifiche e statistiche e i mass media con le loro più disparate affermazioni, ma al tempo stesso non prive di illazioni… più o meno suggestive, pur nel rispetto di quelle maggiormente rispondenti alla razionalità. Da qui in poi tutto è lecito per dedurre ulteriormente, ma intanto si continua a fare i conti con questo nemico invisibile, sterminatore di uomini e donne d’ogni età e origine, e permane insistentemente il diritto di sapere a chi imputare eventuali responsabilità circa l’origine di questa pandemia; mentre risulta più “fattibile” puntare il dito su chi è deputato a gestire l’andamento di pandemico, ovvero il politico-decisore e, a vario titolo, i componenti del loro entourage. Certo, pontificare dall’alto è sempre facile, specie se non si hanno delle responsabilità dirette, ma è anche lecito esprimere una propria opinione purché nel rispetto della liceità, e non con espressioni ed azioni aggressive come quelle attuate dai molti politici parlamentari e non (l’inciviltà non ha mai fatto crescere un popolo, sic!). E in attesa che l’epidemia finisca il suo irruente corso, gli umani continuano ad “arrabattarsi” come meglio possono per respingere la sua aggressività, come pure non si può sperare solo nelle potenzialità della Medicina e degli sforzi dei suoi esponenti, ai quali sono richiesti ogni giorno immani sacrifici; ma è bene mettere in atto tutte quelle azioni per contrastare il nemico (paradossalmente) più letale, ovvero l’ignoranza attiva dei negazionisti ed oppositori per ideologia o partito preso che, se non corretta, è da ritenersi co-responsabile con l’invadenza dello  stesso coronavirus. E va da sé che ignorare le difficoltà di oggi, vuol dire creare ulteriori difficoltà di domani.

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