L’angolo della poesia: “Pagliaccio” di Mirko Zullo
Mirko Zullo è un poeta che molti di voi certamente ricordano perché in questo spazio abbiamo già ospitato le sue E ti cerco e Brace. Un autore che colpisce per lo stile originale, per il linguaggio schietto e per il modo anticonvenzionale di esprimere i sentimenti.
Di queste caratteristiche ne è esempio anche Pagliaccio, la poesia che vi proponiamo oggi. Con un pizzico di stizza e biasimo per se stesso, il protagonista prende atto che la propria storia d’amore potrebbe essere finita. In questi versi non c’è, però, traccia di patetici o stucchevoli lamenti: al malinconico pagliaccio fa infatti da contraltare la tigre che sfugge al domatore, ferita certamente nell’orgoglio per aver “fallito il numero” ma non (ancora) disposta alla resa.
Pagliaccio
Anche oggi (non) ho vissuto.
Mi sono fatto sfottere, deridere.
Sono il pagliaccio che sbaglia numero
sono il trapezista che manca le distanze
sono la tigre che sfugge al domatore.
Ti avrei amata.
Questo è sicuro.
Domani siederò dove tutto è cominciato.
Chissà se sei ancora là?
Chissà se siamo ancora noi?
Volevo solo vivere per te
Se avete scritto anche voi dei versi che vi piacerebbe condividere con altre persone, mandatecele: la nostra redazione valuta e conserva tutto il materiale ricevuto dal quale, di volta in volta, sceglie la poesia da proporre in questo spazio. Sono particolarmente gradite poesie su tematiche sociali.
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