Palermo: “Cinemunnizza”, gran finale con Ciprì e Maresco
Il quarto e ultimo appuntamento della rassegna Cinemunnizza–Visioni di questo mondo si è aperto domenica 20 marzo (vigilia della ripresa del ‘processo Mills’), con una selezione di filmati proposta da Franco Maresco, risalenti ai due anni precedenti alla ‘discesa in campo’ di Silvio Berlusconi.
I rifiuti umani di Cinico Tv rispondevano affannosamente alle curiose domande che scorrevano in sovrimpressione (esempio: è Berlusconi il Grande Fratello? E se Berlusconi non esistesse?), idolatrando Silvio e stridendo vistosamente col raffinato e plastico seppiato di Maresco. A ben vedere, il sottotitolo della rassegna, ‘visioni di questo mondo’, appare azzeccato se dai giornali di ieri si apprendeva che in aula a Milano,ieri mattina, erano presenti supporter del premier.
Se sobrietà e buongusto sembrano non appartenere più neanche alle aule di tribunale, nelle ‘visioni di questo mondo’ proposte ieri al Piccolo Teatro Patafisico, la finzione di Ciprì e Maresco faceva grottescamente a pugni con la realtà e l’attualità di questi giorni.
Fin dal ’92, per la verità, la grammatica dei due registi, che alternava puntuali domande fuoricampo ed eleganti profondità di campo, agli sproloqui di dolenti casi umani, interpretava perfettamente un rapporto tra uomo e società tratteggiato attraverso un’immaginifica estetica del brutto. Lo spettatore palermitano che vedeva la banda di diseredati di Cinico Tv e i paesaggi-discarica scovati da Ciprì e Maresco, aveva familiarità tanto con l’atmosfera post-nuclare dei filmati, quanto con la galleria di strani personaggi, che avrebbe potuto incontrare facilmente dentro a un autobus o dietro a una bancarella di un mercatino storico.
Ma come un imprevedibile sciame d’api, i corti proiettati ieri pungevano il pensiero e attivavano inattese connessioni tra cinema e attualità. Come i frammenti estratti da Il Ritorno di Cagliostro (2003), divenuti per magia un’attualissima riflessione, mai boriosa e sempre esilarante, del divismo e dell’importanza dell’apparire. O la sconcertante scoperta intorno ai 15 minuti con Ignazio Trevi, che sembra avere in comune, a decenni di distanza, la narrazione con alcuni popolarissimi reality show contemporanei.
Si è riso nel mezzo di un curioso cortocircuito tra assurdità sullo schermo e stramberie di questo mondo, e anche il divertentissimo omaggio a Pier Paolo Pasolini di Ciprì e Maresco presentato all’anteprima del Sicilian Queer Film Festival, Arruso, assume una nuova modernità nel tema della (in)distinzione tra pubblico e privato (“Ma tu pensi che ci sia da distinguere tra l’arruso e il regista?”).
Gli organizzatori dell’Associazione Falsi Racconti spiegano, introducono, commentano ogni video, annunciando che uscirà una petizione per le proiezioni pubbliche de Lo Zio di Brooklyn (1995). Seguono Grazie Lia – Breve Inchiesta su Santa Rosalia, seguito da uno straordinario affresco atmosferico estratto da I Migliori Nani della Nostra Vita (2006), e un documentario di Robert Young girato nella degradata Palermo del ’61, ma durante la serata si parla anche di nuovi progetti. Dopo la necessaria riflessione di Cinemunnizza, fiorisce la primavera con Cinezoo, un ciclo di pellicole made in Usa sul mondo degli animali in programma ad aprile.
Andrea Anastasi