Palermo come Berlino: “Keep The Lights On al Sicilia Queer”
“Bianco, alto un metro e novanta centimetri, maschile, cazzo meraviglioso”. È questo il martellante identikit che Erik dà di se a tarda notte, telefonata dopo telefonata, nel cuore di Manhattan. La voce è bassa, tesa per l’eccitazione. La bugia ben studiata per adescare è spesso legata a un’inesistente matrimonio etero, al fatto che la moglie tornerà a casa tra qualche ora e c’è dunque del tempo per conoscersi.
Filmakers con in corso un progetto documentarista, Erik si ritrova un giorno nell’appartamento del giovane e bellissimo Paul. Nonostante l’incontro fisico sia impetuoso, Paul inizialmente sembra non lasciare spazio a una relazione tra i due, poiché fidanzatissimo con una ragazza. Partono i flash forward ed Erik e Paul condividono lo stesso appartamento, l’interesse per i musei e la vita all’aria aperta, le cene con gli amici e i sentimenti. Condividono anche la droga, che avvinghia Paul in un gorgo difficile da percorrere per Erik. Iniziano le dormite in camere separate. Paul fa tardi la notte e per un week-end non rientra. Erik riesce a distrarsi solamente riprendendo le sue ricerche telefoniche, sprofondando anch’esso in una dipendenza, quella del sesso. I due cercano di ripulirsi, si allontanano, si rincontrano. Passano dieci anni. I sentimenti sono forti, i sogni di gioventù lontani, l’amore resta eppure le strade tornano a separarsi.
È un tourbillon di emozioni Keep The Lights On di Ira Sachs, film vincitore del Teddy Award 2012 al festival di Berlino. Emozioni crude, sconcertanti, servite allo spettatore (anche di massa) con un linguaggio cinematografico moderno e diretto, che sa coniugare le luci notturne di Fincher, i bagliori inaciditi di Van Sant e il nervosismo del Greengrass prima maniera. Un’opera avvincente e seducente il cui unico messaggio possibile è la descrizione senza fronzoli di molte relazioni contemporanee, che a Palermo forse restano nascoste e che il Sicilia Queer Film Festival mostrerà fino al 7 giugno al cinema Rouge et Noir.
Andrea Anastasi