Palermo: Jon Lord in prima nazionale per un evento straordinario
si conclude il mese d’aprile. Giovedì 28 aprile 2011 infatti l’ha visto protagonista al Teatro Golden di Palermo con l’Orchestra del Conservatorio Vincenzo Bellini diretta dal maestro Carmelo Caruso, con la partecipazione della violinista britannica Anna Phoebe, della vocalist polacca Kasia Laska e del gruppo siciliano FlowerStone di Rocco Tarantino, Massimo Avellone, Valter R. Iannuzzi, Andrea Marchello e Fabio Cajozzo .
Per la prima volta nella nostra regione, abbiamo assistito ad un vero e proprio evento artistico che ha rappresentato una svolta fondamentale per la visione della musica classica e della musica rock.
L’istituto del Conservatorio, si è aperto dunque a questa nuova esperienza che io personalmente definirei straordinaria.
Il concerto rappresenta una prima nazionale: Jon Lord – nella sua quarantennale carriera – non è mai approdato nell’isola e l’opera, con l’eccezione di un concerto a Milano nel 2000 , non è mai stata eseguita in Italia. L’evento infatti ha rappresentato un momento unico per la cultura musicale palermitana.
Arrivare al teatro Golden e vedere l’orchestra sul palco, è stato davvero emozionante. Sarà perché non sono solita ad andare ai concerti di musica principalmente classica e con l’orchestra – e non perché non mi interessi – ma sta di fatto che i brividi sulla mia pelle non sono mancati.
Lo spettacolo è incominciato alle 21.30 puntuale, dopo l’entrata del gruppo FlowerStone, della violinista Anna Phoebe, della vocalist Kasia Laska e dell’Orchestra arriva Lui.
Jon Lord.
L’ho sempre visto con i Deep Purple, in video degli anni ’70 , giovane e rockettaro.
Per oltre 30 anni, con il suo stile ha caratterizzato il sound del gruppo, soprattutto per la sua introduzione dell’organo Hammond ma ovviamente anche per la sua capacità compositiva.
Giovedì forse non era più il Jon Jord organista giovane degli anni 70 e nonostante non fosse stato con i Deep Purple, l’anima rock non gli mancava affatto. Si è presentato vestito in nero, con i capelli bianchi raccolti, maturo, consapevole e felice dello spettacolo che avrebbe offerto al pubblico.
Jon si guarda intorno, sorride ai musicisti, li ringrazia continuamente, li abbraccia, guarda il pubblico e dopo aver incrociato il mio sguardo con il suo, accompagnato da un sorriso, comincia a suonare l’ organo. L’emozione è stata forte.
Il repertorio in programma è stato vasto e perfetto: la prima parte del concerto è stata dedicata all’esecuzione di tre movimenti composti interamente da Jon Lord – precedentemente proprio lui – ha realizzato le partiture per la sinfonica e per ogni singolo membro dei Deep Purple .
Sto parlando del “Concert for Group and Orchestra” – nel lontano 1969 è stato definito da molti “momento straordinario della storia musicale” e non posso che essere d’accordo.
Ero estasiata da tutto questo, ma non solo io. Lo era anche il pubblico palermitano, trasportato in un viaggio sonoro senza precedenti.
Chitarre, violini, percussioni che si alternavano tra loro e con l’organo si sono miscelate in una atmosfera alquanto emozionante.
La seconda parte del concerto, invece, è stata dedicata ai grandi classici della band come Pictures of Home, Perfect Strangers, Soldier of Fortune e in conclusione Child in Time.
Rocco Tarantino ha senz’altro stupito le mie aspettative: con grande professionalità è stato in grado di eseguire le parti del grande Ian Gillan. Voce pulita, impeccabile e ottima presenza scenica.
Per la prima volta, dunque, tre pezzi del repertorio sono stati eseguiti con l’orchestra, il più riuscito è stato Perfect Strangers.
Il maestro Carmelo Caruso e i suoi musicisti hanno regalato al pezzo una nuova introduzione, degna di nota.
Un concerto perfetto, sotto ogni punto di vista.
La serata si è conclusa con una meritatissima standing ovation da parte del pubblico palermitano. Jon Lord e tutti gli altri musicisti hanno regalato alla città un pezzo di storia della musica.
Elisa Caruso