PRECARI, UNA STORIA INFINITA
Di Marcella Onnis
L’ultima volta in cui questo giornale si occupò della vicenda dei precari dell’amministrazione regionale sarda fu nel novembre 2008. Allora vi raccontammo dei concorsi che, dopo un lungo travaglio, la Giunta di centrosinistra, guidata da Renato Soru, bandì con l’intento (solo annunciato) di procedere alla loro stabilizzazione. Oggi torniamo ad occuparci della questione per dirvi che l’attuale Giunta (di centrodestra), guidata da Ugo Cappellacci, ha riaperto il piano per il superamento del precariato, prevedendo nuovi concorsi.
Bene, direte voi: a dispetto della paternità politica, si prosegue un cammino già iniziato con l’intento di portarlo a compimento.
E invece no: i concorsi banditi nel 2008 non sono mai stati espletati e il nuovo esecutivo, in circa un anno di governo, non si era ancora concretamente occupato del problema della stabilizzazione dei propri precari (salvo l’immancabile richiamo di facciata nelle leggi regionali finanziarie). Quindici mesi dopo la pubblicazione dei tanto discussi bandi di concorso, dunque, l’assessore al personale Ketty Corona porta in Giunta, ottenendone l’approvazione, una delibera che inserisce le stabilizzazioni con procedura selettiva all’interno del programma di reclutamento dall’esterno approvato nel mese scorso.
Cosa significa questo, in parole povere?
Innanzitutto che i vecchi concorsi sono stati sospesi “per esser ribanditi con modalità di svolgimento e di valutazione dei titoli parzialmente diverse, in modo da rendere più equilibrata lattribuzione delle premialità ai candidati aspiranti alla stabilizzazione, rispetto alla valutazione prevista per la generalità dei partecipanti al concorso”. La premialità di cui si parla – è opportuno ricordarlo – consisteva nell’attribuire un punteggio aggiuntivo ai precari con i requisiti per la stabilizzazione e nel far loro saltare la prova preselettiva, ossia privilegi che – se l’obiettivo era stabilizzare – non erano poi così garantisti. Questo debole meccanismo di favor sarà, quindi, ridimensionato.
Non solo, la legge regionale 7 agosto 2009 n. 3 ha elevato la percentuale di posti messi a concorso da riservare ai dipendenti dellamministrazione (che vogliono accedere ad una categoria superiore), il che significa che precari ed esterni avranno ancora meno posti “liberi” da contendersi.
L’unica innovazione veramente positiva riguarda il termine per la maturazione dei famosi 30 mesi di servizio necessari per accedere alla procedure di stabilizzazione, slittato dal 30 giugno 2007 al 18 agosto 2009.
Ma è troppo poco per chi aspetta da anni che la propria situazione lavorativa sia regolarizzata e che ha dimostrato sul campo la propria idoneità professionale. È nulla per chi i 30 mesi non li ha raggiunti per un soffio. È una beffa per gli esterni che spenderanno energie in un concorso che, a loro, ha ben poco da offrire.
Ma non sarebbe stato meglio un bel concorso riservato a precari ed interni?